«Una nuova loggia massonica nascerà sotto le Apuane»
L’annuncio di Roberto Fantoni durante l’inagurazione del monumento a Giordano Bruno in piazza Gramsci
CARRARA. Un’organizzazione con alle spalle ben 6mila anni di storia, che attualmente dispone a Massa-Carrara di due logge già attive ed una terza in fase di costituzione.
Questa è la massoneria, i cui più alti vertici hanno presenziato all’inaugurazione del busto in marmo dedicato al filosofo Giordano Bruno, arso sul rogo come eretico a Roma durante il pontificato di Clemente VIII. Un eroe del libero pensiero, vittima dell’oscurantismo, che i massoni e l’associazione culturale “Il Pensiero” hanno voluto commemorare con un’opera realizzata da Luciano Massari, docente di scultura all’Accademia di Belle Arti e direttore artistico dei laboratori Cave Michelangelo di Franco Barattini. Il monumento, finanziato anche dalla Fondazione Crc, raffigura il pensatore mentre tiene in mano un libro su cui è visibile un triangolo, simbolo di perfezione. L’opera è stata collocata in piazza Gramsci, accanto ad un busto scolpito da Gino Nicoli raffigurante Angelo Pelliccia, medico, filosofo e uomo politico originario di Bedizzano, anch’egli accusato di offesa alla religione dello Stato e definito “eresiarca” dalla “Civiltà Cattolica”, rivista dei gesuiti. Alle spalle delle due statue c’è palazzo Lazzoni, sulla cui facciata una lapide che raffigura due colonne, una squadra e un compasso, tipici emblemi massonici. All’inaugurazione hanno partecipato anche il sindaco Angelo Zubbani ed il vice Andrea Vannucci. «Bruno è un simbolo universale di libertà e laicità, che ben si lega ai valori della città» ha spiegato il primo cittadino. La presentazione del monumento è stata anticipata da una serie di orazioni tenute in municipio, tra gli altri, dal gran maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, dal gran maestro onorario Massimo Bianchi e dal gran maestro emerito Gustavo Raffi. A presentare l’evento Roberto Fantoni, membro dell’associazione “Il Pensiero” ed ex segretario provinciale del Pri.
«Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 -ha ricordato- erano attive sul territorio ben 16 logge. Lo stesso simbolo di Carrara è la ruota comacina, simbolo dei maestri comaschi. L’influenza della massoneria è evidente anche nell’architettura e nell’arte: il Duomo è stato costruito in base alla regola della sezione aurea, il numero magico dei massoni, la cui origine risale alla tradizione pitagorica. Su questa chiesa, inoltre, è visibile l’immagine del bafometto, di origine templare. In una lapide di piazza Alberica, invece, si possono vedere simboli come la squadra e il compasso, che troviamo anche ai piedi del monumento a Giuseppe Mazzini in piazza Accademia, scolpito nel 1892 da Alessandro Biggi, presidente della Loggia Massonica Fantiscritti e sindaco di Carrara dal 1899 al 1903».
Fantoni ha poi ricordato che in provincia sono ancora oggi operanti la loggia “Fantiscritti” di Carrara e la “Carlo Sforza” di Massa: «è poi in fase di costituzione anche una terza loggia, dedicata alla memoria di Giovanni Conti, grande repubblicano che fu vicepresidente dell’Assemblea costituente».
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