Il Tirreno

Muore il partigiano "Fra Diavolo"

Muore il partigiano "Fra Diavolo"

Mito della Resistenza, curò i collegamenti internazionali tra partigiani

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 MASSA. Se ne va un pezzo di storia della città. Dino Giannotti, detto Fra Diavolo, partigiano, figura di spicco della Resistenza apuana, personaggio notissimo a Massa, è morto venerdì attorno alle 12; ieri nel primo pomeriggio a Castagnola i funerali, che la famiglia ha voluto in forma privata.  Giannotti aveva 90 anni e fino a poco tempo fa non mancava a una riunione dell'Anpi; il 25 aprile scorso era, come sempre, in prima fila alla commemorazione (a Licciana Nardi) della Liberazione. Poi, neanche un mese fa, l'aggravarsi delle sue condizioni e la morte.  "Fra Diavolo" (già il nome di battaglia, che richiama quello del mitico brigante-patriota protagonista della lotta anti-francese di fine Settecento, dà l'idea) è stata una delle figure che ha contribuito a costruire lo "immaginario" della lotta di liberazione. Da lui, ricorda Massimo Michelucci, storico della Resistenza, emanava «una forza interiore, una autorità riconosciuta, che era incontestabile e infatti mai è stata contestata. Un mito per diverse generazioni».  Dopo la guerra, Giannotti aveva lavorato a lungo al distributore di benzina di via X Aprile (oggi affidato a uno dei figli). La moglie, invece, era proprietaria della "storica" latteria di via Bastione.  Ogni giorno, fino a poco tempo fa, lasciava a piedi la "sua Castagnola" per raggiungere il distributore e il centro. Ebbene, in quel quotidiano tragitto, ricorda Michelucci, «tutti si volgevano a lui con rispetto, riconoscendo il "partigiano", anche i più giovani ai quali in tal senso lo indicavano i padri».  «Fra Diavolo - ricorda ancora - aveva da sempre goduto il rispetto di tutti fin dai giorni della lotta al nazifascismo. Anche Pietro Del Giudice riconosceva che aveva un certo carisma ed una grande presa sugli uomini che comandava o che con lui avevano contatti. Una qualità innata che durante la Resistenza lo rese capace di allargare i suoi contatti oltre Massa, anche a Carrara e nell'intera provincia, per finire anche a curare collegamenti con partigiani di altre zone e anche di altre nazioni».  Ora riposa in pace al cimitero del Mirteto; l'Anpi invia una caloroso abbraccio alla famiglia, la città perde un suo "grande" cittadino.
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