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Calcio / Serie C

Lucchese, il giorno più buio: dopo la penalizzazione arriva la sconfitta (4-1) contro il Pescara

di Luca Tronchetti

	Il duello Alberti-Benedetti 
Il duello Alberti-Benedetti 

Rossoneri generosi reggono per 60’ all’Adriatico. Selvini riacciuffa il pari e illude, ma gli abruzzesi alla fine dilagano

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PESCARA. Nel giorno più buio della storia della Lucchese in sette ore e mezzo arrivano i sei punti di penalizzazione e le quattro sberle del Pescara che affossano una squadra generosa e che per 60 minuti – nonostante avversità di ogni tipo (leggasi l’infortunio alla mezz’ora al giocatore simbolo Saporiti) – tiene testa a una formazione molto superiore con elementi da B come Cangiano, Dagasso e Valzania (autore di una doppietta) e che si permette in panchina elementi come Letizia e Lancini. I ragazzi di Gorgone – adesso a quota 25 – possono sperare nella salvezza solamente attraverso i playout. Ma continuando a persistere una situazione societaria di assoluta incertezza c’è il serio rischio che le formazioni che inseguono – prima tra tutte il Milan Futuro – riescano a scavalcare i rossoneri. E martedì sera al Porta Elisa arriva la capolista Virtus Entella che dopo aver strapazzato in casa il Pontedera cercherà i tre punti al Porta Elisa.

Buon primo tempo

Ma nonostante tutto nella prima frazione una Lucchese tutto cuore e ben messa in campo dal suo allenatore (l’ex Gorgone, in tribuna per scontare la squalifica) regge il confronto con la qualità del Pescara e i 20 punti di differenza maturati sul campo. Il rientro di Gasbarro in luogo di Rizzo, il ritorno in campo dal primo minuto dopo quattro mesi del playmaker Welbeck, il debutto ricco di personalità di Ballarini e l’impiego, ormai in piana stabile, del giovane e dinamico Selvini mostrano per 45’ una Lucchese quadrata che concede poco agli avversari e nella prima frazione costringe Plizzari a due ottimi interventi mentre, dall’altra parte, Melgrati non è da meno e su Alberti, Moruzzi e Valzania e mostra sicurezza, esperienza e ottimi riflessi allontanando la minaccia biancazzurra.

Il crollo nella ripresa

Nel secondo tempo il Pescara aumenta i giri del motore e al 12’ – complice un’uscita di pugno non proprio perfetta del portiere Melgrati – Valzania si ritrova la palla tra i piedi e infila a porta vuota. Un minuto e mezzo e Selvini, il migliore dei suoi, rimette la situazione in parità con un’ottima conclusione dal limite. A quel punto Baldini mette dentro il terzino Letizia (ex serie A con il Benevento) e la partita gira. Quattro minuti dopo un cross pennellato con il contagiri arriva a Valzania che è più veloce di tutti e nell’area piccola infila Melgrati. É il segnale della resa. Perché il Pescara spinge e trova il terzo gol su angolo di Dagasso spinto dentro da Ferraris. E a servire il poker è un ragazzino – Antonio Arena classe 2009, 18 anni in meno di Gucher – che spinge in rete un cross preciso di Moruzzi.

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