Morgia. Il “Maestro” di calcio corona il sogno della sua vita
L’ex difensore sarà coordinatore tecnico del vivaio della Lucchese
LUCCA. Se l’emozione non ha voce, come sosteneva Adriano Celentano in una delle sue più note canzoni, quella di Massimo Morgia, “Maestro di calcio”, invece traspare, sebbene abbia scandito parole tanto ferme quanto importanti, nel giorno del suo ritorno alla Lucchese. Come ampiamente anticipato da Il Tirreno, a 44 anni di distanza dall’ultima partita disputata in rossonero, una maglia indossata dal 1976-77 al 1979-80, uno degli uomini di calcio più amati dalla tifoseria, quelli capaci di mischiare insieme lealtà e competenza, è tornato letteralmente a casa, assumendo l'incarico di coordinatore tecnico del settore giovanile.
Cuore rossonero
«Stanotte (ieri per chi legge) non ho chiuso occhio in attesa di questo momento - dice Morgia, romano di nascita ma lucchese d'adozione-. Questa città rappresenta tutto per il sottoscritto: qui ho disputato le migliori stagioni da calciatori, ho conosciuto mia moglie, creando la mia famiglia. A Lucca devo tutto: se non fossi stato qui, probabilmente non avrei intrapreso la professione di allenatore. Se sono riuscito, una volta appese le scarpette al chiodo, a continuare a lavorare in questo settore, lo devo a figure come Giovanni Meregalli (mister della Lucchese per tre stagione e che nel 1977-78 diede vita in serie C1 al mitologico duello con la Spal), Romeo Anconetani, Giampiero Vitali, Franco Scoglio e Corrado Orrico: da loro ho carpito tanti segreti». Non poteva mancare, poi, un pensiero al principale artefice dell'epoca d'oro del vivaio della Lucchese, Alessandro Bianchi. «É stata la persona più importante- prosegue Morgia-. Oltre a essere stato mio allenatore a Pietrasanta, Alessandro mi ha trasmesso l'amore viscerale per questi colori, confrontandoci quotidianamente. Senza dimenticare i tanti giocatori sfornati dal settore giovanile e arrivati in A. Bisogna far sì che un paio di ragazzi lucchesi, nati nel nostro vivaio, riescano ad arrivare in prima squadra come accadeva negli anni Novanta».
Appartenenza
Non è un mistero che da almeno un mese e mezzo Morgia, corteggiato già diversi anni fa dall'attuale responsabile della cantera rossonera Bruno Russo, sia quotidianamente all'Acquedotto per visionare gli allenamenti delle varie formazioni. «Mi occuperò soltanto della parte tecnica- chiosa il 72enne ex stopper-. Parlerò con gli allenatori, senza interferire nelle loro scelte, ma esponendo quei principi fondanti per costruire qualcosa di buono. Ricreare spirito di appartenenza, voglia di emergere, ripartire dalla tecnica che spesso tanti allenatori di settori giovanili tralasciano, puntando solo sulla tattica. Tutte le formazioni dovranno avere questa filosofia comune. Con il presidente Bulgarella, che conosco da fine anni '90 quando allenavo il Marsala mentre lui era alla guida del Trapani, si è creato un rapporto di stima reciproco. Quando mi ha contattato a lui non potevo dire di no».
Gucher out
Tornando al prossimo impegno della prima squadra, di scena sabato alle 16,15 a Pineto, Gorgone dovrà rinunciare a Robert Gucher, incappato domenica scorsa nella quinta ammonizione del suo campionato. Il suo posto, nella difesa a tre, con Tiritiello e Sabbione possibili conferme, se lo giocheranno Fazzi e Benassai.