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Borgo a Mozzano, “imposero” la riparazione ai tecnici Enel: due indagati

di Pietro Barghigiani
Borgo a Mozzano, “imposero” la riparazione ai tecnici Enel: due indagati

Cittadini bloccarono il personale: «Risolvete il blackout, poi andate via». La risposta del Comitato Paesano

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BORGO A MOZZANO. Indagati per interruzione di pubblico servizio dopo aver impedito, secondo l’accusa, a due tecnici di E-Distribuzione di andare su un intervento costringendoli a procedere con la riparazione del guasto per il quale erano stati chiamati.

Successe nel borgo di Cerreto dove sabato 23 novembre si verificò l’episodio al culmine della disperazione dei residenti alle prese con un lungo blackout tra buio e case al freddo.

Dopo i fatti avvenuti davanti a numerosi testimoni, i carabinieri inviarono un’informativa in Procura che ora ha iscritto sul registro degli indagati due persone.

Il comitato squaderna ora una serie di rimostranze contro la società E-Distribuzione.

Pierluigi Barsanti, presidente del Comitato del Folclore e della tradizione cerretina e Cristina Benedetti, consigliere dello stesso comitato, sottolineano che «E-Distribuzione si è fatta viva con i sottoscritti, affermando che aveva proceduto a denunciarci per il reato di interruzione di pubblico servizio e che, peraltro, era pronta a ritirare la denuncia se il comitato cittadino avesse pubblicato un comunicato nel quale chiedeva “scusa” – spiegano –. Siamo rimasti ovviamente scossi da questo atteggiamento aggressivo e intimidatorio e, lì per lì, impauriti, abbiamo pensato di cedere a tali richieste fino a quando ci siamo resi conto, nel corso dei vari contatti, che, in realtà, E-Distribuzione voleva una vera e propria confessione del reato ventilato». Il reato di interruzione di pubblico servizio è perseguibile d’ufficio e non a querela di parte. E, quindi, la denuncia non può essere ritirata.

«E-Distribuzione ha cercato di approfittare della nostra “ignoranza” su tematiche giuridiche, tentando di farci affermare cose non vere nella piena consapevolezza che non avrebbe adempiuto alla promessa fatta, e nell’altrettanto piena consapevolezza che avrebbe così ottenuto delle fasulle confessioni spendibili poi nel processo – proseguono – . Si tratta di un atteggiamento ingannevole sul quale non intendiamo soprassedere. Nella certezza di rappresentare la volontà di tutti i cerretini, abbiamo deciso di dare mandato a un legale per verificare i profili di illiceità nelle condotte della società di distribuzione nella finalità di avere un ristoro per i patimenti ingiustamente subiti. A ben vedere, l’intervento presso Cerreto era espressione proprio di un servizio pubblico e l’averlo portato a termine rappresentava dunque un dovere. Se è così, il tentativo del dirigente di E-Distribuzione di impedire l’intervento, benché gli operatori fossero già in paese per riparare il danno, si configura, con tutta evidenza, come un’interruzione di un servizio pubblico. Chi è autore di un reato, se reato c’è stato? Lo scoprirà l’autorità giudiziaria, davanti alla quale ci presenteremo con la serenità degli innocenti e nella certezza di essere sostenuti da tutti voi».l


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