Il Tirreno

LUCCA. Caso Congo, Nas al San Luca. Ieri mattina i militari del Nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma si sono presentati all’ospedale di Lucca per acquisire le cartelle cliniche e i campioni di sangue del 50enne lucchese tornato dal Congo il 12 novembre, che nei giorni seguenti ha sviluppato una grave forma influenzale ed è stato ricoverato dal 22 novembre al 3 dicembre nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Luca. L’uomo si è rimesso ed è stato dimesso, ma dato che a inizio dicembre non c’era ancora contezza della gravità della situazione sanitaria in Congo, nei giorni scorsi è stato richiamato per essere sottoposto ad ulteriori accertamenti volti a capire se sia stato o meno colpito dal virus che si diffondendo nella provincia congolese di Kwango, dove sono stati registrati 406 casi della malattia che secondo i dati dell’Oms ha provocato 31 decessi.

Al momento non vi è nessuna certezza che l’uomo sia stato colpito dal medesimo virus, in ogni caso è perfettamente guarito e non risultano altri contagi nella sua cerchia di familiari e conoscenti. Inoltre, la zona in cui si trovava a lavorare in Congo, dista 500 km da quella in cui c’è il focolaio.

In ogni caso, i Nas hanno acquisito i campioni di sangue prelevati dal paziente nella fase acuta e dopo la guarigione. Saranno portati all’Istituto superiore Sanità, dove verranno ripetuti i test già effettuati durante il ricovero, e ne saranno effettuati altri per individuare le possibili cause della malattia. Intanto il ministero ha deciso di creare una task force che seguirà la situazione in Congo e darà indicazioni alle Regioni di fronte a eventuali casi sospetti. Intanto, i responsabili dell’ospedale stanno preparando una relazione da inviare in Regione.

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