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Casa, il Comune in aiuto delle famiglie più deboli

di Michele Masotti
Casa, il Comune in aiuto delle famiglie più deboli<br type="_moz" />

Niente bando affitti, ma 380mila euro per i nuclei in difficoltà individuati da una commissione. Novità sugli alloggi Erp

03 dicembre 2024
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LUCCA. Una svolta totale nelle modalità di sostegno alle famiglie, puntando decisamente sugli alloggi anziché proseguire sulla scia dei contributi minimali tramite il consueto bando, per rispondere anche alle critiche mosse dagli esponenti dell'opposizione. Il nuovo piano cittadino per combattere l'emergenza abitativa prevede un'erogazione di 380mila euro per 200 famiglie in difficoltà, selezionate dalle commissioni tecniche comunali tramite gli assistenti sociali, e un finanziamento da 600mila euro riservato complessivamente al ripristino degli alloggi di risulta, compresi i tre edifici di edilizia residenziale pubblica in piazza Ludovico Ariosto a San Vito. Saranno oltre 50, quindi, le abitazioni disponibili quei nuclei familiari maggiormente bisognosi.

Stop al bando

Finiti ultimamente nel mirino della minoranza per un presunto disimpegno dell'amministrazione sulle tematiche di natura sociali, con tanto di una definizione quale "Lucca maglia nera della solidarietà" (copyright della lista civica "Lucca è un grande noi", nda), il sindaco Mario Pardini e l'assessore al Sociale Giovanni Minniti hanno spiegato i motivi che hanno portato a questa diversa politica abitativa. «In questi giorni spiace aver assistito a una manipolazione della realtà da parte di qualcuno – esordisce il primo cittadino –. In tanti hanno confuso i contributi straordinari distribuiti dal governo durante l'emergenza sanitaria con gli strumenti ordinari delle amministrazioni locali. Terminata la fase pandemica, nel 2023 come Comune di Lucca, alla luce dei tagli nazionali e regionali, siamo stati costretti a ridurre i contributi affitti a quota 523mila euro, di cui 453mila a nostro carico. Quest'anno, d'accordo con l'assessore Minniti, abbiamo scelto di investire nell'edilizia pubblica invece che distribuire contributi minimali a "pioggia" tramite un bando».

Negli anni contrassegnati dalla pandemia erano stati erogati, con il contributo di Regione Toscano e Stato, rispettivamente 900mila euro nel 2020, 655mila nel 2021 e 1,2 milioni di euro nel 2022. Lo scorso anno, l'ultimo quindi con la classifica modalità con il bando, erano stati 1.975 i lucchesi richiedenti e beneficiari del contributo, circa l’85 per cento dei richiedenti. Giova ricordare che negli anni della pandemia era stato disposto per legge anche lo stop agli sfratti.

I dati

Dal canto suo l'assessore Minniti parla apertamente di una visione totalmente diversa rispetto al passato, iniziando un percorso condiviso con gli uffici comunali, non a caso rappresentati da Lino Paoli (settore Risorse umane e finanziare) e Aldo Intaschi (responsabile settore Housing sociale). «Le commissioni tecniche e gli assistenti sociali hanno individuati le 200 famiglie più in difficoltà – prosegue l'esponente leghista –. Una distribuzione mirata individuata da un piano personalizzato per fornire quelle risposte necessarie ai bisogni educativi, socio-sanitari e naturalmente abitativi. Il vecchio bando elargiva poco a tutti ma era anche meno efficace. Dei 380mila euro, 100mila sono in compartecipazione agli affitti da parte del servizio sociale». Per quanto concerne i 600mila euro riservati al ripristino degli oltre 50 alloggi popolari (25 a San Vito e 30 alloggi di risulta in altre zone della città nda), Minniti sottolinea come quella cifra sia stata presa dallo scorso avanzo di amministrazione libero. «Una cifra così corposa per il sociale non era mai stata stanziata da qualsiasi amministrazione lucchese – rimarca Lino Paoli –. Nel giro di sei mesi le abitazioni recuperate saranno fruibili dai nuclei familiari selezionati».

Risposta al Pd

Da parte della maggioranza non sono mancate le repliche, piuttosto dirette, alle formazioni del centrosinistra. In special modo è il Partito Democratico, autore lo scorso 29 novembre del lancio della petizione richiedente la reimpostazione del bando affitti, a essere il destinatario delle dichiarazioni di Pardini. «Dire menzogne non è corretto – rilancia il sindaco –. Con queste nuove linee guida, infatti, aumenteranno notevolmente gli appartamenti riservati alle famiglie meno abbienti. Non è corretto definire Lucca la "maglia nera della solidarietà" (espressione etichettata come vergognosa da Aldo Intaschi, nda) come qualcuno ha recentemente fatto. Anzi, tra i capoluoghi toscani di provincia non ricordo altri Comuni in grado di offrire quasi 60 alloggi popolari entro la prossima primavera. Possiamo essere considerati un modello virtuoso sia a livello regionale che su quello nazionale. A differenza di quanto qualcuno vuole far credere, il settore sociale è sempre al centro della nostra azione amministrativa. Assieme – conclude il primo cittadino di Lucca – a quella dedicata al personale, la spesa per il sociale è quella più sostanziosa».

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