Campori: «Tutti ameranno Bonacini»
Luca Campori, la bandiera: «La sua garra farà impazzire il popolo PL Il nostro tifo da serie A, farò capire ai nuovi cosa significa giocare qui»
LIVORNO Nove giocatori su dieci, capo e vice allenatore: tutto diverso, tutto cambiato. Nella rivoluzione estiva della PL c’è un punto fisso che si chiama Luca Campori.
Il capitano classe 1999, centodue presenze all’attivo con la maglia biancoblù, è pronto per la quarta stagione consecutiva a Livorno.
Una conferma, quella arrivata in estate, tanto voluta dall’esterno di Forlimpopoli quanto da tutto l’ambiente piellino. «Sono veramente contento di essere ancora qua – esordisce il numero 77 –. Dopo questo rinnovo mi sento una volta di più la maglia cucita addosso. È un attestato di stima importante da parte della società, una grande soddisfazione a livello personale, ma anche una responsabilità non da poco. In ogni caso era quello che volevo».
Un’intesa trovata in breve tempo.
«Ho sempre dato priorità alla PL. Ho aspettato la scelta del nuovo allenatore dopo l’addio di Marco (Cardani, ndr). Da entrambe le parti c’è stata la voglia di trovare subito un punto di incontro. Avevo l’ambizione di far ancora parte di una squadra di vertice e farlo alla PL è il massimo, cose che vanno oltre l’aspetto economico e tanti altri dettagli. Dopo la fine della scorsa stagione, volevo riprovarci con questa maglia».
Sarà ancora capitano, anche se di una squadra totalmente diversa rispetto allo scorso anno e nuovissima. È l’unico trait d’union con la passata stagione.
«Anagraficamente quest’anno sarò il più giovane. Mi sento comunque la responsabilità di far capire ai nuovi dove si è arrivati. Perché Livorno è unica: per seguito e per quanto la gente tiene alla PL, una passione che va oltre anche a tante squadre di Serie A. Detto questo, avendo cambiato tutti i compagni di squadra e allenatore, è come se avessi cambiato squadra anch’io (ride, ndr)».
Che squadra è la PL 2024/25?
«Il livello del campionato in questi anni si è alzato in modo vertiginoso. Abbiamo un quintetto di giocatori scesi tutti dall’A2. Una squadra esperta, cattiva sportivamente parlando e con chiari punti di riferimento in attacco. Si vede che è un roster costruito sulle idee del coach che ha avuto carta bianca e questo per me è sempre un aspetto importante».
Conosce bene qualcuno dei nuovi innesti.
«Sì, con Cepic ho fatto il settore giovanile alla Mens Sana Siena. È un lungo che sa giocare sia fuori che dentro l’area, a me piace molto. Con Bonacini siamo grandi amici. Per me è un giocatore che farà innamorare il popolo piellino. Ha “garra”, voglia di difendere e non ha paura a buttarsi dentro, è perfetto per questa piazza. Donzelli invece, con la fisicità che ha, potrà essere strabordante in Serie B».
Con coach Campanella ha parlato?
«Sì, più volte. È stato molto chiaro su quello che vuole da me. Dovremo essere bravi a trovare il giusto equilibrio, perché siamo dieci giocatori e in campionato così lungo ci sarà bisogno di tutti. Il calendario è massacrante e se non hai rotazioni del genere fai fatica».
Livello molto alto del campionato: su che squadre ha messo gli occhi?
«Herons la metto in prima fila. Ha confermato gran parte di un roster che ha fatto gara 5 di finale playoff, aggiungendo tre top player per la categoria. Poi ci sono tante squadre nuove, oltre a noi. Dico Gema, Roma, Roseto e Mestre».
La maggior parte sono nel girone B, quello della PL.
«Lo sbilanciamento dei gironi è evidente. Le toscane erano l’ago della bilancia e in ogni caso avrebbero potuto spostare gli equilibri, così però la differenza, almeno sulla carta, appare netta. Oltre a quelle che ho menzionato ci sono Ruvo, Fabriano, Jesi, Caserta, Luiss, Latina, Chiusi. Si parla di almeno 10-12 squadre di ottimo livello».
La stagione inizierà con la Supercoppa al Modigliani Forum, una bella occasione per voi.
«Certo. Lo scenario sarà bellissimo e noi scenderemo in campo per difendere il titolo conquistato a Montecatini. Scenderemo in campo per vincere e ci proveremo davanti al nostro fantastico pubblico. Rispetto allo scorso anno è evidente, siamo una squadra nuovissima e con tanti giocatori esperti, quindi avremo bisogno di un po’ di tempo per trovare la quadra e la forma giusta. L’obiettivo della stagione è arrivare al top a maggio e provare in tutti i modi a vincere».
Ancora qualche giorno di vacanza e tornerà a Livorno, ormai una seconda casa.
«Esatto, proprio così: seconda casa. Non è tanto per dire, ma dopo quattro anni ma la sento addosso. Amo il mare e ci sto bene. Chi mi conosce sa quanto ami casa mia e Livorno è uno dei pochi posti dove non ne sento la mancanza». l