Fratto: «Le big suderanno in via Allende»
La carica di Francesco Fratto: «Tifosi libertassini fantastici, il fattore campo peserà Sotto canestro Italiano è una garanzia e mi aspetto tanto da Buca, sarà un’arma top»
LIVORNO Francesco Fratto c’è: anche e soprattutto in A2. E dire che la sera della festa promozione in Fortezza. Il suo discorso ai tifosi per molti ebbe il sapore di un addio: «Ma no: non sapevo ancora quando sarebbe successo, ma la mia priorità era rimanere a Livorno. In Fortezza parlai dopo il presidente Consigli che disse di voler tornare a giocare contro l’Armani. Dissi che speravo che tutto fosse partito da quel gruppo meraviglioso. Dato per scontato che non tutti sarebbero potuti rimanere, dissi ai tifosi di non dimenticarsi mai di quella spedizione del 2023/24».
Che estate sta trascorrendo?
«Bellissima. Quello successivo a una vittoria è sempre un bel periodo. Sicuramente è migliore rispetto a quella del 2023. È un’estate di riposo e di manutenzione anche perché i playoff sono stati dispendiosi sul piano mentale e fisico. Consideri che ho fatto la prima corsa il 12 luglio, esattamente un mese dopo gara-5 a Roseto. Quei 30 giorni li ho passati a rimettermi in piedi decentemente dopo il guaio al tallone che mi ha fatto girare un po’ le scatole. Però abbiamo risolto anche questa. Nel frattempo, sono stato un po’ in alta montagna a respirare aria fresca e buona con la cantina ben rifornita».
C’è un messaggio di un tifoso che l’ha colpita dopo la promozione?
«Dopo aver vinto gara-5 mi sono arrivati tantissimi messaggi. Tengo a sottolineare quanto sono grato di giocare in una piazza come questa. Una nota di merito particolare al mio tifoso numero uno che è Paolo Genovesi. Con lui ci scambiamo messaggi durante tutta la stagione. L’ultimo che ci siamo mandati è stato davvero molto bello e toccante. Paolo è una persona d’oro».
Carico per la nuova avventura?
«Sono stracarico per l’anno che verrà perché credo che sia una delle Legadue più belle degli ultimi 10 anni per il livello e qualità pazzesca. Lo riscontriamo anche in serie B. Guardiamo che squadre ci sono in serie B e possiamo capire che A2 andremo a fare. Basti pensare che ci confronteremo con giocatori come Alessandro Gentile».
Che cosa rappresenta per lei il ritorno in questo campionato?
«Sicuramente è uno stimolo importante».
Le piace la nuova LL?
«La squadra che sta venendo fuori, secondo me – parlando anche con ragazzi che giocano in A2 da tanti anni – farà dannare l’anima a tanti. Inoltre, è stato confermato lo zoccolo duro della passata stagione e questo è molto importante. Posso dirlo per esperienza: a Chiusi l’anno dopo aver vinto la serie B, con il grosso dello stesso gruppo arrivammo addirittura in semifinale per la promozione in A1 contro Udine. In sostanza: partiremo con un piccolo vantaggio».
Come l’anno dopo Vigevano...
«Esatto. E dopo tutto è quello che è successo a noi nella passata stagione: confermati i 7/10 della squadra che aveva giocato la finale con Vigevano, abbiamo poi vinto il campionato. Quest’anno i confermati sono i 6/10. Partiamo per salvarci, ma dovremo far sì che anche le corazzate vere prima di giocare al PalaMacchia abbiano l’idea di venire in un posto dove dovranno sudarsi ogni pallone».
Un giudizio sugli acquisti che sono stati fatti?
«Sono l’ultima persona al mondo che possa parlare di Filloy e Banks i cui curriculum parlano per loro. Nazzareno Italiano è una garanzia perché sono dieci anni che calca i campi di A2. Ci siamo trovati tre anni fa quando lui con Udine vinse la Coppa Italia e giocò la finale promozione. Poi ha giocato alla Fortitudo Bologna, l’anno scorso è arrivato quarto con Rieti. Ora vediamo chi sarà l’ultimo ragazzo che verrà preso».
Che squadra immagina?
«Posso però dire che è nata una squadra impostata sulla battaglia e sicuramente questo sarà il nostro marchio di fabbrica».
Il pacchetto lunghi è italiano: siete pronti a lottare sotto i tabelloni con gli stranieri?
«Noi italiani – io, Tommy. Dorin, Nazzareno e Luca – saremo sotto a sgomitare. Sarà sicuramente una pallacanestro diversa, con corpi e atletismi diversi. Giusto per non mettergli pressione addosso mi aspetto molto da Buca. In A2 il gioco è più tecnico, con spazi più ampi. Se si farà trovare pronto sarà un’arma importante per le sue caratteristiche e di chi gli metterà la palla in mano. In A2 la pallacanestro è più di letture. Sotto canestro non c’è la bagarre a cui siamo abituati in serie B».
E dai ragazzi che sono stati confermati che cosa si aspetta?
«Allinei e Tozzi sono giocatori di categoria superiore rispetto alla B. Fantoni è tornato indietro di 10 anni. Lui indirizzerà – come ha sempre fatto – i giovani sulla strada giusta. Infine c’è Bagnesi. Ci siamo sentiti tanto in questo periodo. Avrà un ruolo importante e non semplice perché ci sarà un altro giocatore americano. Sarà l’anno più importante della sua giovane carriera».
Sorpreso dai mille abbonamenti già sottoscritti?
«No. È la risposta importante che mi aspettavo. I tifosi della Libertas straboccano di voglia di pallacanestro. Sono rimasto sorpreso dalla rapidità con cui si è raggiunto quel numero, ma non dai mille in sé. Mi aspetto che il nostro sarà un fattore campo importante». l