Livorno, parla mister Indiani: «Voglio 20 gol da Russo»
L’allenatore amaranto: «Viaggeremo a trazione anteriore, immagino una squadra che comanda il gioco, non che va di rimessa»
LIVORNO. I primi giorni passati al Centro Coni di Tirrenia sono ormai alle spalle e per il Livorno è il momento di pensare al ritiro di Pievepelago che vedrà impegnati gli amaranto da oggi, lunedì 29 luglio, fino al 14 agosto. A metà tra il campo e il mercato, abbiamo fatto il punto della situazione con mister Paolo Indiani. «Abbiamo fatto quattro giorni positivi – esordisce il tecnico di Certaldo –. Visto il caldo è difficile allenarsi presto il pomeriggio, mentre adesso potremo farlo a orari più normali».
Per l’inizio del ritiro aveva chiesto l’80-90% della rosa completata.
«Sì, direi che più o meno ci siamo».
Soddisfatto?
«Siamo ancora incompleti. C’è da integrare l’organico, quindi dare una valutazione adesso diventa difficile. Allo stesso tempo però è evidente che alcuni obiettivi importanti siano stati centrati».
Che tempistiche si è dato per il completamento della rosa?
«Il prima possibile, per una lunga serie di fattori».
Quali sono i prossimi passi da fare?
«Senza dubbio completare il reparto quote. L’ho già detto e lo ribadisco: sono fondamentali. Servono ancora almeno un paio di 2006 e stiamo lavorando anche sui 2005. Soprattutto per l’età più giovane non è facile. Si ragiona su un target di alto livello e ci sono difficoltà a trovare i profili giusti. Ma mi sembra una situazione che accomuna un po’ tutti».
Uno dei 2006 potrà andare in porta?
«Fosse per me cercherei di averle i giovani in tutti i ruoli. A parte tutto, sì, può essere una soluzione».
In porta però vuole anche un over: c’è Cardelli che si allena con il gruppo.
«Esatto. Si sta allenando dal primo giorno ed è un ragazzo che conosco molto bene. Ci vuole tutto, sia over che under (per Cardelli si attende solo l’ufficialità, ndr)».
Uno dei grandi obiettivi raggiunti sul mercato è Russo: cosa si aspetta da lui?
«Venti gol, almeno (ride, ndr). È un giocatore importantissimo per la categoria e l’anno che siamo stati insieme a San Donato fece una stagione superlativa. Ci punto tanto».
In che ruolo?
«E’ un attaccante. Può svariare in più zone del reparto offensivo».
Altro innesto di valore assoluto è Risaliti, un suo fedelissimo che ha avuto anche ad Arezzo.
«L’ho voluto fortemente. Come Russo è un giocatore che sarebbe potuto rimanere ancora in C e in Serie D deve fare la differenza».
In difesa con Damcevski il pacchetto è completo?
«Vediamo, dipende da come sistemiamo gli under. Di sicuro manca un centrocampista over di grande valore».
Che tipo di caratteristiche ha in mente?
«Un giocatore completo, che possa fare al meglio entrambe le fasi e abbia più fisicità degli elementi che abbiamo già in rosa».
Aspetta anche la famosa punta da venti gol?
«Russo, l’ho detto, li ha nelle gambe. Ma i gol me li aspetto da tutti, da Regoli a Capparella, passando per Giordani e Malva. Da tutti. Poi vediamo col passare delle settimane».
Oltre alle certezze come Russo e Risaliti, c’è qualche giocatore su cui è pronto a scommettere per un exploit?
«Speriamo sia Rossetti. È un giocatore forte che può fare veramente bene».
Intravediamo per adesso una squadra a trazione anteriore: che Livorno sta costruendo?
«Perfetto, a trazione anteriore, ha detto bene. Voglio una squadra che comandi il gioco, sia padrona del campo e voglia gestire la partita. Non che giochi di rimessa, assolutamente».
Con l’Arezzo quando venne al Picchi teneva la difesa altissima, pensa di farlo anche quest’anno?
«Bisogna vedere se siamo in grado. Di sicuro è quello che vorrei. Una squadra a trazione anteriore che una volta persa palla, pressi in avanti per recuperarla il prima possibile».
Dalle prossime amichevoli cosa si aspetta?
«Che la squadra prenda confidenza. È sempre il primo obiettivo, ma in un gruppo così rinnovato diventa decisivo. È questo uno dei motivi per cui vorrei che la rosa fosse pronta nel minor tempo possibile».
Pontedera, Carpi, Pistoiese: tutte belle sfide anche in preparazione.
«Fosse per me le farei tutte così. Non è sempre facile riuscire a trovare avversari di questo livello, ma nella maggior parte dei casi è bene avere un livello alto».
Per il girone ha qualche preferenza?
«Ovunque andremo ci saranno squadre forti e altre che vorranno dare fastidio ai piani alti. Il nostro obiettivo rimane lo stesso in qualsiasi girone. Quindi non mi fa grande differenza».
Allora mister, che dire: buon ritiro.
«Prima un’ultima cosa. Ho una speranza e un obiettivo in più: trascinarci dietro tutto l’ambiente, sperando di ricreare l’entusiasmo perso in questi anni».