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L'inchiesta

L'ipotesi concordato, la trattativa e il giallo dell'aumento di capitale: il futuro del Picchi Calcio è un mistero

di Alessandro Bernini
L'ipotesi concordato, la trattativa e il giallo dell'aumento di capitale: il futuro del Picchi Calcio è un mistero<br type="_moz" />

Esciua tratta coi vecchi soci, nessun accordo sul centro sportivo che va all’asta. E Peiani spiega: «Vado avanti, ho teso la mano all’Us Livorno ma senza risposta»

09 luglio 2024
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Livorno Il mistero sul futuro del Picchi Calcio si infittisce. Da una parte incontri e voci sempre più insistenti della volontà dell’Us Livorno Calcio (e quindi di Esciua) di rilevare tutto il centro sportivo, dall’altra Mirco Peiani con Uappala che oggi gestisce la società e ha un contratto di affitto per poterlo fare per altri 17 anni (9+8). In mezzo un’asta sulla struttura, un concordato che ormai non ci sarà più, il Comune che nel frattempo si è inserito per riscuotere dei crediti, una guerra ormai aperta tra la vecchia e la nuova gestione, e anche alcuni soci del Picchi (quindi legati alla vecchia gestione) che accusano di non aver mai ricevuto comunicazione di un aumento di capitale che sarebbe avvenuto due anni fa.

La situazione

Come vi abbiamo spiegato nei giorni scorsi, il centro sportivo di Banditella è all’asta (prevista il 16 luglio) per 1,6 milioni di euro, con offerta minima di 1,2 milioni. Il ramo d’azienda che gestisce il centro sportivo è nelle mani - tramite un contratto di affitto con l’Armando Picchi Calcio srl che ha la concessione dal Comune i debiti con le banche - dell’imprenditore Mirco Peiani (e dunque Uappala) attraverso l’A. Picchi, società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata.

Da segnalare che tra i creditori si è inserito anche il Comune: mossa dovuta per non restare col cerino in mano, visto che lo stesso Comune deve ancora riscuotere i vecchi oneri di urbanizzazione che non sarebbero mai stati incassati.

La proprietà

Ma chi è il proprietario oggi del Picchi? Abbiamo fatto una semplice visura camerale ed è venuto fuori un quadro sorprendente.

Sono infatti in 10 nella composizione societaria, ciascuno con un preciso valore di quote: Massimo Bontempelli (quote per un valore di 19.483,20 euro), Stefano Conti (19.483,20), Fabio Del Corso (19.483,20), Leonetto Lonzi (19,483,20), Enrico Picchi (9.741,69), Cristiano Lucarelli (5.668,65), Fidingest Fiduciaria (4.408,93), Gisberto Del Corso (2.203,20), Lucio Zappia (2.203,20), Picchi Elena (1.101,61).

Alcuni di questi soci ci confidavano però ieri sera di essere sul piede di guerra perché soltanto nelle ultime ore hanno scoperto di un aumento di capitale effettuato circa due anni fa, di cui non erano mai stati messi al corrente.

Le mosse Us Livorno

Nelle ultime ore i rumors di accordi tra Esciua e la proprietà del Picchi (dunque non con Peiani ma con il gruppo di soci di cui Conti è presidente del Cda) si sono fatti sempre più intensi.

Chiaro che per Esciua comprare il centro sportivo avrebbe un costo ma anche un ritorno notevole, perché si tratta di un asset che fa impennare il valore della società e dunque la rende molto più appetibile (e “costosa”) al momento di una eventuale vendita. Chiariamo: non è chi si compra il terreno, si compra il diritto di superficie di un’area di proprietà comunale. Diritto per altri 21 anni, come da contratto. A quanto pare Esciua avrebbe chiesto un prolungamento temporale (dunque la certezza di gestire i terreni per oltre 21 anni, proprio in un’ottica di valore) ma dal Comune fanno sapere che l’operazione non è fattibile visto che ci sono delle norme da rispettare.

Il ruolo di Peiani

In tutto questo quadro, non si fa però i conti con l’oste. Perché oggi (e da contratto, come detto, per altri 17 anni) la gestione sportiva del Picchi è di Peiani e Uappala.

Abbiamo contattato ieri Mirco Peiani e la sua posizione è chiara: «Non c’è nessuna intenzione di abbandonare il nostro progetto di crescita del Picchi. Uappala ha preso un centro sportivo che era ormai fermo da tempo, ha investito 270mila euro per sistemare l’impianto tra spogliatoi, bagni e altre strutture. Abbiamo fatto un nuovo campo e presentato un progetto al Coni che è già stato approvato: il 20 luglio, come da contratto con la ditta, dovrebbero partire i lavori per il nuovo manto del campo a 11 sintetico».

Peiani aggiunge: «Abbiamo salvato la categoria e mantenuto tutte le squadre nonostante le varie chiacchiere che circolano da due anni sul fatto che “il Picchi chiude” o “il Picchi fallisce”. Noi ci siamo e ci saremo, Uappala continuerà negli investimenti nel sociale e nello sport».

E Peiani spiega anche il rapporto con l’Us Livorno: «Ho teso la mano al Livorno fin dal primo giorno. Ho incontrato Mazzoni e Laudicino, ho parlato con Fernandez dicendogli che potevano utilizzare sie le nostre squadre per le giovanili che il nostro campo per la squadra juniores, magari creando una partnership come primo passo. Ho anche detto di essere subito disponibile di incontrare Esciua, ma dall’altra parte Esciua non si è mai fatto vivo. Uappala è ben felice che un domani il Livorno abbia la sua casa e per questo, con Roberto Piccini, ci siamo resi subito disponibili ad avere un dialogo che a oggi non c’è mai stato. Io e Roberto amiamo il Livorno, abbiamo la maglia amaranto cucita addosso, figuriamoci se voltiamo le spalle al Livorno: ma, lo ripeto, a oggi non c’è stata dall’altra parte la volontà di aprire un dialogo».

Siamo insomma dentro a un quadro molto complesso. Qualcosa di più ne sapremo il 16 luglio, giorno dell’asta. Sempre che non vada deserta.
 

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