Il Tirreno

Livorno

L’anniversario

Colbacco, falce e martello: a Livorno è il giorno dei comunisti

di Franco Marianelli

	Nella foto grande “compagni” con le bandiere davanti all’ex teatro San Marco (archivio Tirreno)
Nella foto grande “compagni” con le bandiere davanti all’ex teatro San Marco (archivio Tirreno)

104 anni fa la scissione di Livorno e la nascita del PCd’I sul Pontino: doppia commemorazione prima di Rifondazione, poi del Pci

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LIVORNO. Che ne è rimasto del pensiero di quei delegati al congresso socialista del 1921 che il 21 gennaio di quei giorni si allontanarono in corteo dal Teatro Goldoni al canto dell’Internazionale per fondare dall’altra parte della città, il Partito Comunista d’Italia?

Forse solo la targa di ricordo impressa là dove sorgeva il Teatro San Marco (oggi un asilo comunale) e la visita che ogni anno, per la ricorrenza, organizzano le uniche due formazioni politiche che rivendicano l’eredità dei comunisti: il nuovo Pci (che ha acquisito nome e simbolo del vecchio partito) e il Partito della Rifondazione Comunista.

Livorno e il Pci

Livorno e il Pci hanno vissuto da sempre vite parallele sino al discioglimento (con il congresso della Bolognina del 1991, esattamente 70 anni e 14 giorni dopo la nascita del PCd’I). Nella nostra città negli anni gloriosi il partito andava oltre il cinquanta per cento dei consensi contendendo a Reggio Emilia il primato della città “più comunista” d’Italia e fu per questo ripagata dallo svolgersi di momenti storici come l’eurocomizio del 1975 con Enrico Berlinguer e Santiago Carrillo, segretario del Pce (Partito Comunista Spagnolo), con il quale si annunciò la nascita del progetto eurocomunista che coinvolse i tre più grandi partiti comunisti dell’Europa occidentale ( al comizio mancò Georges Marchais, segretario del Partito francese pur approvando il progetto).

E poi, perché no ? Con le vacanze a Cavo e a Tirrenia del leader di Stintino (ma a Tirrenia anche di Carrillo) ben raccontate nel corso del recente evento al Teatro 4 Mori de“Il mio Berlinguer” ovvero un insieme di incontri nei quali i militanti livornesi hanno ripercorso episodi di vita vissuta con il leader scomparso.

Oggi, 104 anni fa

Dicevamo della commemorazione di oggi: i “comunisti del 2025” lo faranno come sempre divisi, così come divisi hanno partecipato alle recenti elezioni per il rinnovo del sindaco di Livorno presentandosi il Pci da solo con il proprio simbolo (candidato sindaco Lorenzo Cosimi) mentre in una ampia alleanza di sinistra Rifondazione (sostenendo come candidato sindaco Valentina Barale, sostenuta anche M5s e i civici di Buongiorno ma anche da Livorno Popolare, costola cittadina di Potere al Popolo).

In Via San Marco sosteranno per primi alle ore 12.30 i “compagni” di Rifondazione che isseranno la loro bandiera accanto alla lapide commemorativa.

Precedentemente, ovvero alle ore 10, la delegazione si recherà al Cimitero dei Lupi “ a portare fiori alle compagne e ai compagni – recita un comunicato a firma Marco Chiuppesi, segretario provinciale del partito – che hanno fatto la storia del comunismo nella nostra città”.

Per i militanti di Rifondazione “La costruzione di una società in cui le persone non siano più asservite al profitto passa per la scelta del partito come strumento di auto – organizzazione della classe lavoratrice: questo lo sapevano i fondatori del PcdI, questo la sappiamo noi – termina il comunicato – oggi nel ricordare questo importante anniversario”.

Alle ore 16 la targa in via San Marco riceverà invece l’omaggio dei dirigenti e dei militanti del Pci che subito dopo (alle ore 17) si ritroveranno alla Sala Simonini sugli Scali Finocchietti n. 4 (ex circoscrizione 2) per partecipare al convegno “Memoria e futuro dei comunisti. 21 gennaio 1921- 21 gennaio 2025” alla presenza di Marco Pondrelli, direttore della rivista Marx XXI, di Massimo Longobardi , docente universitari di Storia dell’Economia, Mauro Alboresi segretario nazionale del Pci. Coordina il dibattito Marco Barzanti, segretario regionale del partito. 
 

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