Il Tirreno

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Ambiente e futuro

Convegno sull’inquinamento atmosferico a Livorno: «Una grande risposta della città»

di Iacopo Simoncini
Convegno sull’inquinamento atmosferico a Livorno: «Una grande risposta della città»

Luca Ribechini (Livorno Porto pulito) sull’iniziativa: «Il ricorso al Gas Naturale Liquefatto non sarà la soluzione ai problemi dell’inquinamento atmosferico»

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LIVORNO. Dopo il convegno svoltosi la scorsa settimana abbiamo voluto sentire Luca Ribechini, promotore dell’associazione “Livorno Porto Pulito” che da anni si batte per un miglioramento della situazione ambientale nelle zone attigue al porto.

Il resoconto

«Ci vorrebbero molte pagine per sintetizzare un’intera giornata di presentazioni e dibattiti sui fumi navali, come quella densissima del Convegno Internazionale di venerdì scorso (18 ottobre, ndr) a Livorno. Qualcosa però va detto, anche senza entrare troppo nel tecnico. Intanto la risposta della città c’è stata ed è stata forte: la sala Ferretti di Fortezza Vecchia era piena non solo al mattino, ma fino alla chiusura dei lavori, nonostante le tematiche fossero tutt’altro che semplici. Livorno aveva e ha voglia di affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico portuale e di trovare le soluzioni, poco ma sicuro».

E continua: «Diciamolo subito: non è e non sarà una soluzione valida il tanto acclamato ricorso al Gas Naturale Liquefatto, visto che nel suo intero ciclo di produzione, trasporto e utilizzo rilascia nell’aria grandi quantità di metano. Un vero e proprio killer del clima, ancor più spietato della CO2. E non lo sono neanche gli scrubbers, cioè i filtri contro il biossido di zolfo, perché i fanghi che producono nel “lavaggio dei fumi” vengono in gran parte rilasciati in mare, trasferendo il grave inquinamento dall’aria all’acqua. A danno dei suoi abitanti, animali e vegetali, e a noi di conseguenza. L’importante, mentre gli studiosi cercano una valida e rapida alternativa al fossile, è non rincorrere falsi e facili miti. Una svista in cui è incorso qualche relatore. Gli esperti presenti erano di caratura altissima, ai massimi livelli nazionali europei nei vari settori interessati: misurazione degli inquinanti, tecnologie dei sistemi di propulsione e di filtraggio, normativa internazionale, epidemiologia. Ci auguriamo che i concetti fondamentali siano passati».

E conclude: «È stata anche l’occasione per ribadire pubblicamente le richieste della nostra petizione, che ha superato ampiamente le 1.000 firme contro le 500 sufficienti: i firmatari vogliono date certe e impegni precisi su tutti e tre i punti trattati: collocazione delle centraline fisse Arpat in porto, analisi dei fumi “a camino”, certezza che tutte le navi potranno allacciarsi alle banchine elettrificate quando entreranno in funzione, nel 2026. Un convegno di livello altissimo, come raramente si vedono, non solo in sede locale. Ci voleva e siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzarlo».

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