Il Tirreno

Livorno

Nei boschi

Livorno, super porcino di oltre 2 chili: «Non credevo ai miei occhi»

di Franco Marianelli

	Valentino Manzi col nipote e il super porcino (foto autorizzata dalla famiglia)
Valentino Manzi col nipote e il super porcino (foto autorizzata dalla famiglia)

La gioia di Valentino Manzi: «Ecco dove l’ho trovato. Come lo cucino? Ho fatto il cuoco, i miei familiari non si lamenteranno»

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LIVORNO. Lo scorso 10 ottobre la chiesa festeggiava San Cerbonio da Populonia ma Antonio Valentino Manzi, 74 anni, di origini abruzzesi, residente a Ponsacco ma per lunghi anni abitante a Collesalvetti, quel giovedì è stato protetto e indirizzato nei sentieri boschivi giusti da San Carpoforo, già legionario romano poi santificato e quindi nominato dalla stessa Chiesa protettore dei micologi e dei raccoglitori di funghi.

Antonio ha infatti raccolto un porcino di 2 chili e 200 grammi. Alla nostra ingenua quanto scontata domanda (“Dove lo ha trovato ?”) il nostro fungaiolo risponde con scaltra vaghezza (“tra Collesalvetti e Pisa”) al fine di depistare i colleghi-concorrenti e di far sì che il proprio “territorio di caccia” rimanga al sicuro da frequentazioni altrui.

«Appena l’ho visto – racconta – non ho creduto ai miei occhi. Vado in cerca di funghi da sempre ma un fungo così non l’ho mai trovato. Peraltro era quasi totalmente integro con solo una piccola parte “marcia”». Per quanto riguarda il tipo di preparazione del prelibato piatto poi Antonio Manzi non ha certo bisogno di consigli: «Ho fatto il cuoco a Livorno e provincia per tutta la mia vita professionale: dai ristorante i Girasoli alla Barcarola sino alla mensa della Spica. I miei familiari non si lamenteranno».

Cosa consiglia (segretezza dei luoghi preferiti a parte) a chi vuol raccogliere i funghi ? «Tanta pazienza, abbigliamento giusto e quel minimo di tenuta fisica che permetta di passare mezza giornata nei boschi con la giusta conoscenza dei luoghi dove si va a cercare. E poi il rispetto delle regole che limitano, salvo il possesso di determinati permessi, di poter “espatriare” nei comuni vicini (si può andare a funghi gratuitamente solo nel proprio comune di residenza). E poi tanta fortuna».


 

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