Calcinaia, morto a 26 anni nell’assalto alla cassaforte che esplode: caccia a un complice
La tragedia mentre in tre cercavano di aprire una cassaforte piena di cartucce. L’esplosione in un magazzino di una casa colonica. La vittima è residente in provincia di Lucca
CALCINAIA. Prima il furto della cassaforte, poi la fuga in un luogo sicuro, nel vecchio magazzino di una casa colonica, nella campagna di Calcinaia, in provincia di Pisa. Un copione che finisce in tragedia.
Sono in tre in quel magazzino che doveva essere un luogo sicuro per mettere le mani sul contenuto del forziere. Uno di loro, 26 anni, residente in provincia di Lucca, in quel mezzo rudere ci lascia la vita, anche se la morte avviene dopo alcune ore, all’ospedale di Cisanello, a Pisa. Qui il ferito, investito in pieno da uno scoppio improvviso, arriva in condizioni disperate con ustioni gravi sul 95 per cento del corpo. Insieme a lui viene soccorso e ricoverato il complice, 36 anni, anche lui della Lucchesia, ora in prognosi riservata nel centro grandi ustioni, con ferite sul 57% del corpo. Si cerca un complice, forse rimasto illeso o con lievi conseguenze. È l’uomo che avrebbe dato l’allarme l’altra sera, parlando con un cittadino, uscito per strada dopo avere sentito il rumore della misteriosa esplosione.
Si fanno ipotesi, all’inizio. Si pensa che nel magazzino fossero entrati dei senzatetto, si pensa a un luogo di spaccio di sostanze stupefacenti, lontano dal paese. Da quel momento, da quando si mette in moto la macchina dei soccorsi, cala il silenzio su una storia che racconta, quanto siano sempre più frequenti i furti nelle abitazioni, in una provincia che ogni giorno che passa si scopre sempre meno tranquilla. Trascorsa la notte, quando è chiaro che dietro all’esplosione nel magazzino-rudere di campagna, c’è qualcosa di singolare, sarà proprio la notizia della morte di uno degli ustionati a squarciare il silenzio degli investigatori. «Lo scoppio è avvenuto – così spiegano i militari dell’Arma – quando i due hanno tentato di aprire la cassaforte, che conteneva diverse cartucce da caccia e vernice infiammabile, usando una smerigliatrice angolare. Al momento che le scintille scaturite dal taglio del ferro sono entrate in contatto con il contenuto della cassaforte c’è stata un’esplosione che ha investito in pieno i due ladri». Questa la versione degli inquirenti.
E le indagini cominciano proprio dalla richiesta di aiuto. Sono le 20, 25 dell’altra sera quando il cittadino telefona al numero unico 112 e attiva i soccorsi. Nel frattempo il complice si allontana e fa perdere le proprie tracce. Sul posto, lungo una strada vicinale poco distante dall’argine, intervengono i vigili del fuoco e i carabinieri. I pompieri si trovano di fronte ai due feriti, uno è privo di conoscenza e ha gravissime ferite all’addome. Intervengono i soccorritori del 118 con due ambulanze e l’automedica. I due feriti vengono stabilizzati e trasportati al centro grandi ustionati dell’ospedale di Cisanello a Pisa. La scena non lascia dubbi rispetto alle cause dello scoppio. I carabinieri della compagnia di Pontedera, iniziano le indagini, dopo avere chiesto ai soccorritori di mantenere il massimo riserbo sull’accaduto. Tra i primi ad arrivare sul posto anche l’assessore comunale con delega a lavori pubblici e manutenzioni, Protezione civile e sport, Giulio Doveri. Nessun commento da parte sua e dall’amministrazione, sembra su richiesta degli stessi militari che stanno svolgendo le indagini.
Tra i primi accertamenti c’è stato anche quello di rintracciare i proprietari della casa colonica, anche loro all’oscuro di quello che era accaduto nel magazzino. Non è la prima volta che i ladri scelgono zone di aperta campagna o gli argini dei fiumi per aprire indisturbati le casseforti smurate dalle abitazioni o le casse delle slot rubate negli esercizi pubblici. Le indagini proseguono dunque nel tentativo di dare un nome all’uomo che era insieme alla vittima e all’altro ladro e ad eventuali altri complici.
Alcuni elementi emersi dopo il fatto farebbero pensare a una banda di ladri che si sposta dalla Lucchesia e da Firenze per saccheggiare le case delle province vicine e poi tornare indietro. Sulla morte nel magazzino diroccato e ora sotto sequestro è stata aperta un’inchiesta. La salma (non sono state rese note le generalità della vittima ndr) è stata trasferita a medicina legale, in attesa delle decisioni del pubblico ministero Fabio Pelosi, stando a quanto è stato confermato nella tarda serata di ieri.