Livorno calcio, chi è Andrea Locatelli e perché vuole acquistare il club: i soldi, la Germania e la posizione di Esciua
Livornese, ex uomo di riferimento di Infront. È nel mondo del pallone “che conta” da una vita
LIVORNO. L’indifferenza uccide. E in questo momento di grande tristezza calcistica, ecco una scossa improvvisa. Parte l’assalto all’Us Livorno Calcio. Dritto, deciso, senza indugi. Il piano porta la firma dall’imprenditore Andrea Locatelli che vuole rilevare la società amaranto con un progetto già definito in molti particolari.
Chi è Locatelli
Andrea Locatelli è nato a Livorno, viveva in zona San Jacopo. Almeno non ci faremo la domanda “ma perché è venuto proprio da noi? ”. Dalla nostra città ha poi spiccato il volo a livello professionale, fino a diventare uomo di riferimento all’interno di Infront, ovvero la società che si è occupata per anni della vendita dei diritti tv del campionato di serie A sia all’Italia che all’estero. Un nome ben conosciuto dunque nelle stanze che contano del calcio. Già nel 2006 Locatelli, quando il Livorno era in serie A, si presentò ad Aldo Spinelli con una proposta di acquisto ufficiale tramite Media Partners (di cui Infront era una costola) ma Spinelli sparò una richiesta di 17 milioni di euro e non se ne fece di nulla. Oggi Locatelli è libero professionista che fa consulenze, anche nel mondo del calcio. Di recente ha ricoperto ruoli di rilievo anche nella federazione di pugilato.
Il progetto
Locatelli sta lavorando all'acquisizione del Livorno da almeno due mesi e non è solo. Anzi. Alle sue spalle ci sarebbe già un gruppo di imprenditori (alcuni di Livorno, alcuni di fuori) ai quali è stato illustrato il progetto e che hanno accolto con grande entusiasmo la sua idea. Locatelli avrebbe studiato una strategia insieme ad avvocati e commercialisti sulla scia di quanto avviene nel calcio tedesco. Dove i vecchi padroni o gli attuali fondi sono stati soppiantati da una autarchia pubblico-privato che sta portando risultati clamorosi. L’ultimo dei quali proprio del Borussio Dortmund che vola pure in Champions, ma anche il Bayer Leverkusen che ormai ha già vinto il campionato, oppure (scendendo di categoria) il St Pauli. Un particolare molto importante è che Locatelli avrebbe avuto qualche contatto in città, non solo col mondo imprenditoriale. Trovando un appoggio pieno e totale.
L’offerta a Esciua
Domanda inevitabile: ma Joel Esciua è disposto a cedere il Livorno? Questo lo scopriremo nei prossimi giorni, in particolare quando Locatelli si presenterà dall’attuale presidente del Livorno. Una cifra molto sostanziosa sarebbe già stata depositata da un notaio livornese. Ricordiamo che la scorsa estate Esciua rilevò il Livorno da Paolo Toccafondi per 600mila euro, anche se Esciua non ha mai nascosto di aver ritenuto quella valutazione sin troppo alta. Rispetto ad allora, purtroppo, non è successo molto. Esciua non poteva avere la bacchetta magica e fare ciò che nessuno ha fatto per anni, ma resta il fatto che siamo senza un campo da gioco e senza un settore giovanile. La situazione di Esciua è ben nota. I rapporti con la tifoseria sono praticamente a zero e anche il fatto che il Club Magnozzi abbia deciso di bloccargli la disponibilità di marchio e nome “Us Livorno” (almeno fino al 30 maggio) dimostra che il feeling è spezzato non solo con la Curva Nord ma anche con la parte più moderata del tifo. La storia del nume Us è molto delicata. E molto importante. Resta il fatto che oggi il Livorno è comunque nelle mani di Esciua per cui sarà lui a decidere il futuro della società.
I prossimi passi
Una volta avvenuto il contatto con Esciua, capiremo quali margini ci sono per questa trattativa. In ogni caso la macchina di Andrea Locatelli è già in moto e sembra che non sia alcuna intenzione di fermarla. In questi giorni sarebbero infatti in agenda un’altra serie di incontri in città. La reazione della tifoseria? Da quanto abbiamo capito nei primi contatti con Locatelli, non è tipo che lascia nulla al caso. Quindi è molto probabile che abbia ricevuto segnali estremamente positivi. Perché é chiaro che, da quanto si capisce, un progetto del genere può esplodere se alle spalle c’è una tifoseria compatta. Ecco, uno dei problemi degli ultimi anni è che ci siamo sempre divisi su tutto. Tutto. É successo con Spinelli, è successo con Esciua, forse soltanto Toccafondi si era comunque meritato il rispetto di tutti i tifosi al di là dei risultati. Una delle basi su cui va costruito il nostro futuro, il futuro del calcio a Livorno, è quello dell’unità di intenti. Uniti siamo tutto, divisi siamo nulla.
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