Vandali all’assalto dell’Iti Galilei di Livorno, la preside: «Siamo senza difese»
Spaccate due vetrate vicino all’ingresso di via Zola, ma non ci sono ammanchi. La dirigente della scuola, Manuela Mariani: «Servono soluzioni, ci dicano cosa dobbiamo fare»
LIVORNO. Hanno spaccato due vetrate: la prima vicino all’entrata posteriore, la seconda all’edificio numero nove. Non c’è pace per l’Iti Galilei, dove alle 3 di ieri notte i vandali hanno fatto irruzione danneggiando gli infissi. Secondo una prima ricostruzione, all’interno della scuola superiore livornese, non mancherebbe niente. Ma restano i danni e la rabbia per un istituto indifeso che ripetutamente deve fare i conti con i malviventi, che nel recente passato hanno già portato via cibo dal bar e attrezzi da giardinaggio, come del resto avvenuto anche in altri luoghi dell’istruzione labronica.
Nella mattinata del 22 aprile, per effettuare l’ennesimo sopralluogo post-furto, sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato, che hanno parlato con i referenti della struttura. Arrabbiati, come del resto la dirigente Manuela Mariani, che anche le scorse volte ha chiesto più sicurezza per le scuole della nostra città, preda purtroppo di un dilagante fenomeno delinquenza, che nell’ultimo mese ha riguardato anche bar e negozi, con 20 raid nell’arco di 30 giorni. Troppi a dire di tutti. «La nostra scuola si estende su 22.000 metri quadri – le parole della preside – e non è facile da controllare, per queste servirebbe un sistema di allarme e videosorveglianza all’avanguardia, che però non so se saremo in grado di finanziare, visto che i costi sono alte e le scuole tutti questi soldi non ne hanno. Le telecamere le abbiamo, scaricheremo i video sperando di dare un volto e un nome ai vandali, ma per prevenire certi episodi serve un tavolo con le forze dell’ordine: loro, che sono più esperti, devono indicarci qual è la soluzione da adottare per limitare certi incresciosi episodi».
È demoralizzata Mariani. Perché ormai, le intrusioni, al Galilei sono (quasi) un’abitudine. «La situazione è pesante – conferma – perché giorno dopo giorno ci rendiamo sempre più di essere in balia dei vandali. Sicuramente il sistema di allarme da introdurre deve essere più sofisticato e oneroso. Ripeto: dobbiamo studiarlo tutti insieme e mettere in pratica accorgimenti più moderni. I vandali, in questo caso, sono passati da dietro, dall’entrata di via Zola. Lì le recinzioni sono più basse, perché mentre davanti sono alte e con gli spunzoni, di là no. È un po’ un punto debole, per non parlare del fatto che la scuola è grandissima, quindi anche molto difficile da controllare nel suo complesso. Mi appello a chi è più esperto di noi: dateci una mano per capire come fermare una volta per tutti gli atti vandalici».
Ieri pomeriggio la preside ha sporto denuncia. Nessun sospetto per il momento. Anche se è difficile che il vandalo possa essere un alunno, più facile una persona disperata che – come nel caso dei negozi e dei bar – tenti l’irruzione per racimolare qualche spicciolo che, all’Iti, comunque non ha trovato. «Dalle telecamere – conclude Mariani – speriamo di risalire al responsabile. Non ho alcuna idea di chi potrebbe essere stato». l