Obesità, più di 30mila casi a Livorno e provincia. La chirurgia bariatrica? Ok, se non ci sono alternative
Stili di vita, farmaci e chirurgia, il primario Graziano Di Cianni: «In 167 sottoposti a interventi»
LIVORNO. L’obesità riduce la vita e fa sì che comunque la qualità della vita stessa ne risenta parecchio. Il grido d’allarme proviene dal convegno “Prevenire, diagnosticare e curare l’obesità” svoltosi sabato mattina alla Camera di Commercio sotto la regia del direttore della diabetologia di tutta l’Asl Nordovest della Regione Toscana nonché primario del reparto ospedaliero livornese Graziano Di Cianni.
L’allarme dal convegno
«L’obesità è una condizione complessa, causata da molti fattori – spiega il primario – e servono quindi strategie diversificate per affrontarla. In occasione della recente giornata mondiale dell’obesità abbiamo visto anche a livello locale – ha proseguito Di Cianni – quanto interesse ci sia intorno ad una patologia che, stando agli attuali livelli di crescita, assumerà ben presto una condizione pandemica». Presenti al convegno molti professionisti aziendali come il direttore del dipartimento medico Asl Nord Ovest Roberto Andreini, la direttrice del dipartimento Medicina generale Maria Stella Adami, la direttrice del dipartimento prevenzione Roberta Consigli e alcuni primari livornesi tra i quali Spartaco Sani, direttore del reparto di Malattie Infettive, Daniele Barbaro (Endocrinologia) e Filomena Marrelli (Pneumologia). «Lo stesso ministero della Salute – ha proseguito Di Cianni - con il Piano nazionale prevenzione (Pnp) 2020-2025 riconosce che l’obesità incide sullo stato di salute poiché si accompagna ad importanti malattie croniche quali il diabete, l’ipertensione o le cardiopatie, che in varia misura peggiorano la qualità della vita e ne riducono la durata. Per questo è opportuno diffondere sull’argomento– è l’appello finale – conoscenza e consapevolezza nei cittadini ma anche negli operatori sanitari che attraverso iniziative come quella di sabato possono confrontarsi sullo stato dell’arte in merito alla prevenzione, diagnosi e cura della patologia».
La situazione a Livorno
Ma con Di Cianni facciamo pure il punto sul problema in chiave livornese chiedendo se nella città si risenta della patologia più della media nazionale o meno. «Nel territorio della Usl Nordovest – risponde il primario -sono stati registrati 130mila casi di obesità e quindi è facile diagnosticare come pressappoco un quarto di questi (quindi un po' più di 30mila) siano relativi al territorio di Livorno e provincia. Sempre a livello aziendale – prosegue – abbiamo rilevato 378mila casi di persone sovrappeso ovvero al livello inferiore dell’obesità. Anche qui possiamo operare la stessa proporzione per calcolare i casi livornesi, e quindi un po' meno di 100mila».
Farmaci e chirurgia
Per combattere l’obesità ci sono medicine, il consiglio di nuovi stili di vita e quando non ci sono alternative si ricorre alla chirurgia bariatrica? «Sì e i livornesi che nell’anno scorso ne hanno fatto ricorso, presso il reparto di chirurgia bariatrica di Pisa oppure in centri fuori regione sono stati 167, precisamente 100 della zona livornese, 53 delle Valli Etrusche (zone Val di Cecina e Val di Cornia) e 14 provenienti dall’Isola d’Elba». «Il convegno di sabato alla Camera di Commercio è stata la prima mattonella per la costruzione di una rete aziendale trasversale tra i vari reparti interessati alla patologia per far sì che le forze associate possano contribuire a ridurre il problema che ancora una pur minima parte della popolazione non percepisce come malattia ma solo come un fatto estetico. La rete si sta sviluppando negli ambulatori della Usl Toscana Nord Ovest sempre di più e porto ad esempio il nuovo servizio di prevenzione della patologia collocato presso il distretto livornese di via del Mare. Al servizio si accede tramite i medici di famiglia che potranno rilasciare un’apposita impegnativa per il servizio. Il personale incaricato è stato formato ad hoc ed è professionalmente preparato per aiutare i cittadini che si portano addosso quei chili in più che, se non ridotti, possono portare verso una strada pericolosa. Ribadisco come il “fare rete” – termina il direttore – è la migliore strategia per combattere l’obesità».