Un’auto ribaltata a settimana: è allarme sicurezza sulle strade di Livorno
La polizia municipale ammette: «Numeri maggiori rispetto ad altre città». Il carrozziere: «Cause? Velocità troppo alte e scontri ruota contro ruota». E c’è chi invoca, per scherzo, invoca la lista civica “Cappottiamoci Livorno”: «Potrebbe governare la città»
LIVORNO. Su Facebook, per far notare ciò che l’Aci per il momento reputa solo «un addensamento statistico», c’è chi ha pensato bene di creare una pagina a tema, denominata “Cappottare a Livorno”. Uno spazio social dove vengono pubblicate rigorosamente foto di incidenti stradali con auto ribaltate, tutti per fortuna con feriti lievi. E anche il comico Stefano Santomauro, in un video molto condiviso, ha cercato di sdrammatizzare, spiegando che «il livornese è generoso e quando legge che un proprio concittadino si cappotta quattro o cinque volte, lui pensa di poter far meglio e cappotta sette od otto volte e quello dopo altre 20 o 25. Forza, apriamo una lista civica “Cappottiamoci Livorno”: potrebbe prendere il 20% alle prossime elezioni comunali».
I numeri
Scherzi a parte, da Collesalvetti al centro sono ben dieci i ribaltamenti avvenuti da inizio anno, uno dei quali ha visto protagonista pure un camionista che, perdendo il suo carico di tronchi lungo il tratto colligiano dell’A12, ha rischiato di provocare una strage, con gli automobilisti travolti dal legname pure frontalmente, nell’altra corsia. Il primo ribaltamento del 2024 risale al 2 gennaio scorso, in viale Alfieri, senza conseguenze gravi peri l conducente (in nessuno dei recenti casi, per fortuna, si sono registrati feriti seri), mentre l’ultimo è del 3 marzo scorso in via Machiavelli, alla Rosa: uno scontro fra due macchine, con un’utilitaria finita su un fianco e, anche in questo caso, solo leggere contusioni per l’automobilista coinvolto, soccorso dalla Misericordia di Antignano in codice giallo. Nel mezzo altri incidenti ad Antignano, in via delle Sedie, a Vicarello, lungo l’Arnaccio (con due giovani portati in ospedale da un uomo di passaggio e la macchina rimasta abbandonata nel fiume), al Cisternino, sugli scali delle Cantine e sulla Variante, mentre il 2023 si era chiuso con un ribaltamento in viale Città del Vaticano, alla Scopaia, strada che purtroppo qualche settimana fa è stata teatro dello spaventoso incendio in un condominio di case popolari dal bilancio pesantissimo: un morto e nove feriti. Cappottamenti che hanno interessato sia vie cittadine, che strade extraurbane (come l’Arnaccio o la 206) provocati sempre dallo scontro fra auto (nella maggior parte dei casi, anche in sosta) o contro un ostacolo, come ad esempio i jersey spartitraffico delle arterie di scorrimento.
Solo feriti lievi
La fortuna è che dopo tutti questi incidenti, che potenzialmente avrebbero potuto avere un bilancio tragico, chi è rimasto coinvolto è riuscito ad abbandonare l’abitacolo con le proprie gambe e comunque sempre con lievi contusioni. Circostanze assolutamente non scontate. Chi era rimasto invece intrappolato nelle lamiere è potuto poi salire sull’ambulanza grazie ai vigili del fuoco, specializzati nell’estrarre le persone dai mezzi ribaltati o comunque in posizioni che pregiudichino ogni possibile azione autonoma. Pompieri che, con i sommozzatori e la squadra nautica, si erano attivati anche a metà febbraio quando di mattina presto, un automobilista di passaggio da Cascina a Stagno, ha chiamato il 112 raccontando di un’auto in vista a pelo d’acqua, sull’Arnaccio. Era nel fiume, sì, ma fortunatamente da ore e con il conducente e il passeggero (due giovani) riusciti a mettersi al sicuro prima che fosse troppo tardi, raggiungendo l’ospedale con un mezzo privato che li ha soccorsi nel cuore della notte, dopo l’uscita di strada e il ribaltamento.
Il parere dell’Aci
Marco Fiorillo, a Livorno, è il presidente dell’Aci. Non guida solo la sezione provinciale dell’Automobile club d’Italia, è anche un direttore di gara con oltre 500 corse automobilistiche all’attivo. Una persona di grande esperienza, che sa cosa siano gli incidenti. «È vero, ultimamente assistiamo a molti incidenti con auto ribaltate – conferma – ma credo che sia una casualità, un addensamento statistico. Magari fra tre anni i numeri saranno più normali». Secondo Fiorillo «cappottarsi resta abbastanza complicato, visto che serve un “trampolino” come un marciapiede oppure un impatto laterale fra macchine, con uno dei conducenti che dà un colpo violento al volante e, quindi, sterzando si ribalta. Per altro le macchine moderne – conclude – sono molto più stabile rispetto a quelle prodotte in passato». Anche una fonte della polizia municipale labronica, al Tirreno, conferma che i mezzi cappottati, nell’ultimo periodo, sono in aumento: «Sicuramente abbiamo numeri maggiori rispetto ad altre città».
Danni rilevanti
Se gli ultimi ribaltamenti non hanno provocato gravi ferite alle persone coinvolti, i danni alle macchine sono purtroppo molto rilevanti. «Se la macchina, cappottandosi, non sbatte contro un ostacolo e gli occupanti indossano regolarmente le cinture di sicurezza – spiega Paolo Vaccari, il titolare della Carrozzeria 3 Ponti di via Mondolfi – è facile che le conseguenze per la salute siano minime, dato che restano tutti fermi sui sedili. Viceversa, senza le cinture, può cambiare la posizione nell’abitacolo ed è molto pericoloso. A livello di danni si tratta quasi sempre di migliaia di euro di spesa, visto che se la macchina si ribalta a metà la fiancata è da rifare e se cappotta totalmente si può schiacciare il tettino. Come mai si verificano tanti incidenti a Livorno? Le persone sicuramente vanno veloce, ma devo dire che il ribaltamento ha una caratteristica: l’impatto precedente contro un qualcosa, spesso ruota contro ruota o uno scalino. Ad esempio è molto difficile cappottarsi se imbocchi una curva ad alta velocità, mentre è più facile impattando contro un ostacolo».