Livorno, lezione speciale ai piccoli alunni: «Facciamo insieme la torta di ceci»
Il programma di incontri dei tortai è partito dalla S. Teresa in via Sgarallino. Farina, olio, acqua e teglie: in cattedra Jonathan (Seghieri) e Rosi (Cecco)
LIVORNO. Piccoli tortai crescono: grazie alla brillante idea della Cna (confederazione artigianato) e dell’Associazione Tortai Livornesi (realtà al sindacato associata) alcuni celebri professionisti cittadini della torta di ceci hanno cominciato ad impartire lezioni su come confezionare la celebre prelibatezza nostrana che qualche impudente forestiero continua a chiamare cècina.
Ieri il via ufficiale dei corsi con inizio alla scuola Santa Teresa del Bambin Gesù in via Jacopo Sgarallino (alla Guglia), la scuola dell’infanzia e primaria gestita dalle religiose Figlie del Crocifisso, scuola diretta da suor Beniamina Vanzetto.
«Abbiamo ritenuto importante far sì - racconta Valentina Bonaldi del settore comunicazione della Cna - che i bambini apprendano sin dalla tenera età quelli che sono i gusti livornesi e che li apprezzino...quello di stamani sarà una specie di gioco per farà capire tutto ciò».
Pronti ? Via. Dietro il tavolo della sala giochi della Santa Teresa si alternano il massiccio tortaio Jonathan, dello storico "marchio" Sighieri di via Ernesto Rossi di fronte al liceo Classico, e la signora Rosi dell’altrettanto celebre torteria da Cecco in Borgo Cappuccini. Di fronte a loro venti bambine e bambini in grembiuli rosa e blu in compagnia delle maestre Serena Biasci, Elisa Del Seppia , Alessia Galli e di suor Emiliana.
L’attenzione è al culmine, sul tavolo giacciono gli ingredienti e gli attrezzi del mestiere ovvero da un lato farina di ceci, olio, acqua, sale dall’altro la teglia,le "fruste", mestoli e quant’altro.
Due alla volta i bambini si alternano al tavolo e seguono attentamente le indicazioni di Jonathan e Rosi ,le cui capacità didattiche sono pari a quella per preparar la torta, mettono il sale, agitano la farina a comando e così via per tutti gli altri preparativi . Gli altri seguono dal loro posto.
Dopo dieci minuti il cambio e così via sino all’esaurimento della scolaresca. Per i bambini seduti in attesa della convocazione al tavolo il compito del "setaccio"ovvero quello di filtrare bene dalla farina dai grumi che si creano dentro la farina stessa.
Appena vengono chiamato al tavolo con gli chef tortai i bambini indossano un cappello da corsaro fornito loro dai tortai.
Chissà: forse in rispetto alla leggenda che racconta come la torta di ceci sia nata da un casuale incrocio di ingredienti provocato nella stiva di una nave da una tempesta che ruppe gli otri contenenti olio, sale e farina facendo sì che questi si incontrassero mischiandosi in un felice connubio dando vita appunto alla torta di ceci.
Alla fine della mattinata la soddisfazione è di tutti: dai bambini ai genitori, dai tortai alle maestre sino alle suore stesse.
«Da domani (oggi per i lettori) il nostro tour proseguirà nelle altre scuole cittadine - prosegue Bonaldi - e ci auguriamo di trovare la stessa disponibilità degli insegnanti che abbiamo trovato alla Santa Teresa del Bambin Gesù».
Bonaldi conclude con un auspicio: « Sarebbe bello che le merende dei bambini, come una volta, fossero meno "merendini" e più prodotti genuini della tradizione livornese».
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