Il Tirreno

Livorno

I portici della discordia

La vecchia palladiana non si salva: diluvio di critiche su via Grande

di Juna Goti
La vecchia palladiana non si salva: diluvio di critiche su via Grande

Livorno, storia dello stop rifilato dall’amministrazione Salvetti al progetto dei 5 Stelle. Nel 2019 anche gli attuali assessori chiedevano di recuperare la pavimentazione

12 gennaio 2024
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LIVORNO. In via Grande i lavori partono: l’area di cantiere è stata posizionata e gli addetti ai lavori stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli sulle nuove mattonelle prima di mandare via l’ordine alle ditte. Due giorni fa c’era mezzo quartier generale del Comune a fare un sopralluogo insieme ai progettisti. E il passaggio, di fatto, segna un punto di svolta, visto che della riqualificazione dei portici si parla almeno da una quindicina di anni, ovvero da quando l’amministrazione di Alessandro Cosimi lanciò il progetto “Pensiamo in Grande”, poi rimasto ai blocchetti di partenza.

Ma sul progetto scelto per dare un nuovo volto al centro, dopo il concorso di progettazione voluto dall’amministrazione di Luca Salvetti, stanno piovendo le critiche di molti livornesi, oltreché politiche. Basta dare un’occhiata ai 545 commenti scritti in poche ore al post sulla nuova via Grande pubblicato sulla pagina Facebook del Tirreno: appena si è passati dagli elaborati grafici alla fotografia di come sarà la pavimentazione, con le prime mattonelle stese a terra per fare le prove di colore, ecco che il dibattito si è (r)infuocato.

Al di là dei gusti di ognuno (e aspettando di vedere l’effetto che farà tutta la pavimentazione una volta stesa), c’è un elemento oggettivo che per la storia recente di via Grande non è trascurabile: della vecchia palladiana alla fine non resterà nulla, neanche un centimetro.

La pavimentazione attuale, quella storica, sarà completamente sostituita. Non che sia un fiore all’occhiello: è malconcia da anni, ridotta a un puzzle di transenne e rattoppi per i tantissimi lavori privati fatti nel tempo ai sottoservizi (i portici, lo ricordiamo, sono privati ma con una servitù di passo pubblica, e con illuminazione e pulizia del fondo a carico del Comune). In 700 metri ci sono qualcosa come 16 tipi diversi di pavimenti, per l’80 per cento pieni di cicatrici.

Ma proprio per salvare la palladiana, nel 2019 scattò una raccolta firme (più di 600) che avrebbe poi contribuito allo stop rifilato dalla giunta Salvetti al progetto già mandato a gara per via Grande dei 5 Stelle. A guidare quella raccolta c’erano volti come Giovanna Cepparello, poi diventata assessora al traffico, e Barbara La Comba, allora Per Livorno insieme: la petizione “per la tutela dei portici di via Grande” chiedeva non solo di “sospendere il progetto di riqualificazione” con il famigerato grès porcellanato finto travertino pensato allora per via Grande (“mattonelle da cucina”, furono ribattezzate), ma anche di non procedere alla “rimozione integrale della pavimentazione in palladiana in gran parte ben conservata”. Rimozione che invece alla fine ci sarà.

Il progetto dei 5 Stelle prevedeva due lotti di intervento: il primo lato terra per 1.150.000 euro, il secondo lato porto per 1.090.000 euro. Al centro della polemica finì, appunto, il grès porcellanato, con tonalità dal giallo al beige, dal marrone al grigio. I 5 Stelle hanno comunque avuto la responsabilità di non essere riusciti a far partire i lavori nel corso del loro mandato, e chi è arrivato dopo, il centrosinistra di Salvetti, ha legittimamente deciso di rimettere tutto in discussione. La scelta del concorso è poi cronaca: così quattro anni e mezzo sono passati e i lavori sono ora pronti a partire, per una spesa complessiva salita a 5 milioni.

Si è scelto una palladiana reinterpreta in chiave moderna, come dicono gli addetti ai lavori, usando cemento, resine e componenti naturali: le lastre hanno all’interno dei triangoli in travertino di colore chiaro, mentre lo sfondo in cemento architettonico cambierà lungo i portici seguendo sei sfumature, dal blu al rosso, dal mare alla terra.

Attenzione: come si può vedere sulla rete civica del Comune, nel progetto di massima che ha vinto il concorso, lungo il nuovo percorso erano previsti alcuni – pochi – innesti di palladiana recuperata, come una sorta di memoria. Ma alla fine questa parte è stata cassata. Lo hanno confermato ieri i professionisti dell’Ipostudio di Firenze, contattati dal Tirreno: hanno spiegato che sarebbe stato tecnicamente difficilissimo da fare per le pessime condizioni dell’attuale pavimentazione, e che non avrebbe avuto un bell’effetto in mezzo a quella nuova. Tradotto: addio alla vecchia contesa palladiana, comunque.
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