Il Tirreno

LIVORNO. Marco Cardani è al suo quinto derby livornese. Ma forse questo ha un sapore più sapido dei precedenti. Cardani, qualcuno ha usato il termine un po’ abusato di "madre di tutte le partite".

Coach Cardani, non è un po’ esagerata questa definizione?

«Diciamo di sì. Io dico che è la partita più importante del girone d’andata, per posizione in classifica, per qualità dell’avversaria, per posta in palio».

In un derby la posta in palio è già nella parola. E in più questa volta c’è il primo posto in classifica e la Coppa Italia...

«Appunto, sarà una partita diversa. Abbiamo entrambe grandissime motivazioni, loro forse ancora più di noi perché vorranno cancellare il ricordo del meno 22 del derby di Supercoppa».

Già, a settembre non ci fu storia...

«La prima cosa che dobbiamo fare è dimenticare quella partita. Quel giorno la Libertas non era pronta per una partita del genere a causa degli acciacchi di più di un giocatore che l’hanno condizionata. Adesso la storia è ben diversa, loro vengono da 10 vittorie nelle ultime 11 partite e dunque sono decisamente nella migliore condizione».

A proposito di acciacchi. Campori ce la farà?

«Vuole esserci. Gli ultimi due allenamenti li ha fatti. Ci proverà».

Tutti dicono, ma anche questa è un po’ la scoperta dell’acqua calda, che vincerà chi riuscirà a imporre il proprio sistema di gioco. Ma non è sempre così?

«Io dico che vincerà, o almeno sarà molto importante, chi prenderà più rimbalzi degli altri e entrambe le squadre hanno uomini e caratteristiche per farlo. Più rimbalzi uguale più possessi, il che può compensare anche qualche palla persa».

Già, a Montecatini, pur all’interno di una grande partita, furono 21. Un po’ troppe, no?

«Herons è, con Piacenza, la squadra che ne fa perdere di più agli avversari. Anche stavolta dovremo stare attenti, perché dalla Libertas mi aspetto una difesa assai aggressiva sui portatori di palla, anche se in questo particolare Herons è insuperabile».

Cos’altro si aspetta, dalla Libertas?

«Una solidità difensiva costante, l’aggressività di cui ho già detto e un po’ di zona».

Prima ha detto che quella di oggi è la partita più importante fino a questo punto della stagione. Anche più della finale di Supercoppa?

«Diciamo che le metto sullo stesso piano».