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Lutto

Livorno, Shangai piange il “compagno” Biagi: «Era l’anima della Festa dell’Unità»

di Stefano Taglione
Livorno, Shangai piange il “compagno” Biagi: «Era l’anima della Festa dell’Unità»

Militante del Partito comunista, aveva 93 anni ed era stato dipendente della Sip

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LIVORNO. È scomparso nei giorni scorsi nella sua abitazione di via dell’Antimonio, nel rione di Shangai. Leonido Biagi, conosciuto da tutti come “Leo”, era una figura conosciutissima nel quartiere nord, dove aveva sempre vissuto. Battuta pronta, grande spirito goliardico, mancherà a tutti. Aveva 93 anni e fin dalla giovane età aveva aderito al Pci, il Partito comunista italiano. «Con la moglie Luana Di Dio, fondatrice del Punto Incontro Donna del rione e la suocera Imola, indefessa attivista del partito, formava una famiglia che ha davvero fatto la storia della sinistra locale», così lo ricorda Marco Susini, dal ’96 al 2006 eletto deputato alla Camera fra le fila del centrosinistra.

Biagi aveva lavorato per oltre 30 anni in Telecom (che all’epoca si chiamava Sip, acronimo di Società italiana per l’esercizio delle telecomunicazioni) e, per una vita intera, è stato fra i protagonisti della Festa dell’Unità di Shangai, «addetto immancabilmente alla cottura delle bistecche – prosegue Susini – Livornese verace, di indole allegra ed estroversa, era dotato di una naturale vis comica che esercitava con i colleghi e gli amici nel ruolo di irresistibile barzellettaio. Un personaggio di rara simpatia e umanità che, finché la salute glielo ha permesso, intratteneva i tanti amici ai tavoli dello storico bar del Voliani».

Lascia la moglie Luana e i figli Walter e Furio. «Con Leo se ne va davvero un pezzo di storia di Shangai, un uomo buono e onesto, un compagno esemplare», conclude Susini. «Ciao babbo, ci mancherai», le parole del figlio Furio su Facebook, pubblicando la foto del padre. In tantissimi si sono stretti al dolore dei familiari, esprimendo condoglianze ai parenti. «Ciao Leo – scrive un amico di famiglia in uno dei messaggi – Ti voglio ricordare così, sempre a ridere e a prendere in giro chiunque, un pezzo della mia gioventù se ne va. Quanti ricordi con il mio fratello acquisito Furio Biagi. Le barzellette, le cene, il calcio: la tua e nostra passione, i tuffi in piscina a Ponteginori, i balli alla Festa dell’Unità. E quanti altri. Un piacere conoscerti».

 

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