Il Tirreno

Livorno

Ristrutturazione dell'attuale ospedale? De Lauretis: tempi biblici e disagi

Ristrutturazione dell'attuale ospedale? De Lauretis: tempi biblici e disagi

Livorno, la direttrice generale della Asl: anni di lavori e traslochi, per un risultato non in linea con l’odierna edilizia ospedaliera

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LIVORNO. Sulla carta sono 24 i padiglioni dell’ospedale di viale Alfieri, ma quelli dove c’è ricovero sono 11. Con il progetto di un nuovo ospedale realizzato sulle aree ex Pirelli si impiegherebbero circa 8 anni tra progettazione e realizzazione della struttura- dice Maria Teresa De Lauretis, direttrice generale della Asl Toscana Nord Ovest - e nel frattempo si continuerebbe a lavorare nel vecchio, senza dover ridurre gli spazi e senza continui traslochi.

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La questione, come spiega la stessa De Lauretis, è chiarissima: «Per ristrutturare l’ospedale di viale Alfieri, secondo lo studio che abbiamo fatto, si stima un tempo di circa 12 anni, tra gare, realizzazione e tanti traslochi. Ma dovendo convivere sul posto con i lavori – spiega la direttrice generale - bisogna vuotare gli spazi, traslocare un padiglione per volta, alla fine ci si impiega 20 anni. Il massimo che ci possiamo concedere, se si prosegue con la ristrutturazione e se vogliamo accelerare liberando più spazi possibile, è di restringere tutta l’attività ospedaliera su 2/3 della struttura attuale. E quindi il programma prevederebbe, all’incirca, che si procedesse alla ristrutturazione su 1/3 per volta della superficie attuale, convivendo con traslochi continui e cantieri impattanti sull’attività, per arrivare poi a un risultato finale che non è quello che si richiede oggi: negli anni ‘30 (anni in cui fu progettato l’ospedale, ndr) le malattie prevalenti erano quelle infettive, e quindi c’era bisogno di padiglioni separati. Oggi prevale però l’organizzazione per intensità di cura».

Grandi difficoltà operative dunque, salvo imprevisti, per tanti anni. Mentre con la proposta della Saccardi si troverebbe un po’ la quadra per combinare tutte le esigenze. «Questa è un’idea progettuale - continua De Lauretis - che comporta tutta una serie di approfondimenti e di studi, come fu fatto ai tempi del progetto su Montenero, che riguardano anche la viabilità, i posteggi e via dicendo. L’idea è quella di utilizzare le aree comunali limitrofe all’ospedale, per realizzare il nuovo monoblocco sul modello delle moderne esigenze dell’edilizia ospedaliera. Eventualmente riutilizzando per le attività di supporto quelle aree già ristrutturate e messe a norma». Detto questo intanto prosegue la faticosa attività di ristrutturazione. Il secondo padiglione è pronto «l’abbiamo visitato sabato con l’assessora Saccardi– aggiunge De Lauretis - è per metà arredato, e pensiamo di fare il trasloco il giorno di Santa Giulia».

Qui verrà trasferito tutto l’attuale quinto padiglione ovvero tutta la medicina più endoscopia digestiva. Prossima tappa delle ristrutturazioni riguarda invece il padiglione 24, ovvero il poliambulatorio, (per il quale è in corso la gara di progettazione). In questo caso, una volta terminato il restauro (le varie attività nell’arco di un anno si dovranno spostare in altri spazi che nel frattempo si stanno ristrutturando) l’edificio manterrà la funzione di poliambulatorio.
(e.p.)

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