Il Tirreno

Livorno

La spiava col Gps, lei voleva denunciarlo. L'ha uccisa con 40 coltellate

La spiava col Gps, lei voleva denunciarlo. L'ha uccisa con 40 coltellate

L'omicidio suicidio di Firenze: Mattia Di Teodoro aveva annunciato l'intenzione di ammazzare l'ex moglie Michela Noli. La donna prima di andare incontro al suo carnefice ha detto ai genitori: "Scendo 5 minuti e torno"

18 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. L'ha ammazzata con 40 coltellate. Michela Noli, la donna di 31 anni uccisa dall'ex marito Mattia Di Teodoro, che poi si è tolto la vita, la sera del 15 maggio scorso a Firenze, è andata incontro a una morte atroce. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia disposta dal pm Vincenzo Ferrigno. Le coltellate (che all'esame esterno sembravano una ventina) avrebbero raggiunto punti vitali lesionando organi interni.

La mattina del 15 maggio Di Teodoro si era recato a casa del nuovo compagno della donna, trovandoli insieme. Secondo quanto accertato dagli investigatori, sapeva che lei era lì poiché aveva installato un gps sulla sua auto. Si tratta di un collare gps per cani, trovato dalla polizia che ha ispezionato la vettura. Ancora da stabilire come funzionasse l'apparecchio. Solitamente questo tipo di gps, facilmente acquistabile su siti internet specializzati, è collegato a un'applicazione installata sul telefonino ed è dotato di batterie della durata di alcune settimane. Di Teodoro l'avrebbe piazzato dopo la separazione dalla moglie, avvenuta il primo aprile, in modo da poter seguire i suoi spostamenti. Domenica mattina si è presentato sotto casa del nuovo compagno della donna. Sapeva che lei era in quell'appartamento e l'ha chiamata al cellulare. A scendere, secondo quanto spiegato, sarebbe stato solo l'uomo che avrebbe tranquillizzato Di Teodoro che poi se ne era andato senza problemi apparenti.

Ieri i genitori di Michela si sono spinti fino alla procura di Firenze per avere informazioni e forse per capire se potevano intuire cosa stesse per succedere e impedire alla figlia di scendere in strada dall'ex marito. Domenica sera sono stati loro a vedere la loro unica figlia salire sull'auto di Mattia Di Teodoro. Michela prima di uscire aveva rassicurato i genitori: «Scendo 5 minuti, non prendo neppure il cellulare» aveva detto spiegando che andava a prendere delle cose che Mattia le aveva portato. E loro, che pure l'hanno vista dalla finestra, non si sono allarmati quando l'auto si è messa in moto. Eppure, forse, la trentenne qualche avvisaglia di pericolo l'aveva avuta.

Resta l'incognita dei messaggi inviati a un amico nei quali annunciava di voler uccidere l'ormai ex moglie e di volersi subito dopo togliere la vita. Mattia di Teodoro nel corso della giornata aveva mandato messaggi a un amico, in cui diceva di voler uccidere la donna. Un allarme che l'amico non aveva preso sul serio, pensando a cose dette per sfogarsi. Poi, poco prima di aggredirla, l'ultimo sms: "L'ho uccisa", gli avrebbe scritto, anticipando la tragedia. È stato a questo punto che l'amico ha deciso di avvisare la polizia, facendo scattare le ricerche. Gli psicologi, spiega uno degli investigatori, ci diranno che forse voleva essere fermato, ma nessuno poteva immaginare un epilogo simile.

Primo piano
La tragedia

Pistoia, muore a 57 anni dopo lo schianto in moto: Luca non ce l'ha fatta

Sportello legale