Il Tirreno

Euro2024

La Spagna sale sul tetto d’Europa e spegne i sogni dei Tre Leoni

di Francesca Bandinelli

	La festa della squadra spagnola per la vittoria degli Europei
La festa della squadra spagnola per la vittoria degli Europei

Nico Williams sblocca il risultato, poi l’Inghilterra ritrova il pari con Palmer Oyarzabal segna sul gong la rete che vale il quarto successo delle Furie Rosse

14 luglio 2024
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La Spagna vince per la quarta volta il titolo di campione d’Europa. Le Furie Rosse schiantano l’Inghilterra, prima è Nico Williams a sbloccare il risultato, poi tocca a Oyarzabal chiudere i conti nonostante il momentaneo pareggio di Palmer.

Luis de la Fuente non cambia niente, confermando un modulo (4-2-3-1) che fin dall’inizio dell’Europeo ha permesso alla Roja di raccogliere frutti. Il ct mantiene a centrocampo Dani Olmo, chiamato a sostituire dai quarti Pedri dopo l’infortunio con la Germania, e ritrova in difesa i due reduci dalla squalifica, Le Normand e Carvajal. Southgate, si affida quasi allo stesso undici, con Kobbie Mainoo e Declan Rice in mezzo al campo, con Phil Foden, Jude Bellingham dietro al capitano Harry Kane in attacco. L’unica novità è la presenza di Luke Shaw al posto di Trippier, chiamato ad occuparsi di Lamine Yamal, il più giovane a giocare una finale europea (17 anni appena compiuti).

Pronti via, la Spagna prova a spingere tenendo in mano il pallino del gioco (70% il possesso palla alla mezz’ora), ma la difesa dei Tre Leoni tiene, con il primo tiro in porta delle Furie Rosse che arriva solo al 28’ (Fabian Ruiz): Pickford, aiutato anche da una deviazione, blocca senza problemi. L’Inghilterra resta compatta e prova a crescere col passare dei minuti, pur costretta ad agire di rapina e con Kane obbligato a muoversi un po’ troppo lontano dalla porta per sostenere la manovra dei suoi. L’occasione più ghiotta per gli inglesi è quella di Foden, sugli sviluppi di una punizione, ma Unai Simon non si lascia beffare. I più anonimi, nei primi 45’ minuti, sono i due capitani, Harry Kane da una parte e Alvaro Morata, frenati dai pochissimi rifornimenti costruiti dalle rispettive squadre.

Nella ripresa, la Spagna è costretta a rinunciare a Rodri, out per i postumi di un movimento innaturale, ma in un minuto e 20’ la Roja sblocca il match con i suoi due ragazzi terribili, Yamal autore dell’assist e Nico Williams, capace di mettere il secondo sigillo in questo Europeo dopo quello alla Georgia, spiazzando l’estremo difensore inglese. L’Inghilterra accusa il colpo e infila un errore dietro all’altro, con Morata che prova a chiudere il match, trovando pronto, quasi sulla linea di porta Stones, seguito a ruota dall’attaccante basco, in una sorta di monologo iberico. La risposta di Bellingham si fa attendere, ma è lui a far correre un brivido lungo la schiena degli spagnoli, anche se il tiro finisce di poco a lato. È giusto un sussulto, poi è Yamal a rendersi pericolosissimo, costringendo Pickford ad una deviazione decisiva.

Southgate, però, ancora una volta non sbaglia i cambi e stavolta l’uomo della Provvidenza è Palmer, ispirato da Bellingham (a innescare la ripartenza dei Tre Leoni è l’errore di Zubimendi), capace di annullare il vantaggio spagnolo dopo meno di 3 minuti, con una rasoiata imprendibile. È sempre Yamal a battersi per evitare i supplementari, ma il portiere di proprietà dell’Everton si supera ancora. La Spagna spinge e non smette di credere dell’impresa. È quasi sul gong che le Furie Rosse pescano il jolly con l’altro subentrato, Oyarzabal che, servito da Cucurella, anticipa Pickford e riporta il trofeo a tingersi dei colori della Spagna.

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