Il Tirreno

Casa azzurri

Italia, Ale Bastoni ha imparato la lezione: «Tenere la palla per farli stancare»

di Nicolò Valli

	Bastoni
Bastoni

Il difensore: «La sconfitta con la Spagna ci ha fatto unire ancora di più»

24 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





«Non scenderemo in campo per il pareggio ma per vincere. In questa stagione ho un ricordo simile legato alla partita di ritorno in Champions tra la mia Inter e l’Atletico Madrid e vorrei evitare un bis».

Il messaggio alla Nazione arriva forte e chiaro da Alessandro Bastoni, uno che a 25 anni è già uno dei leader di questa Italia, per qualità tecniche e leadership. D’altronde, è stato un suo colpo di testa a rimettere le cose a posto nella gara inaugurale contro l’Albania. Una rete che ha ridato speranza dopo il gol a freddo di Bajrami evitando che critiche e pessimismo dilagassero da subito. Certo, anche il numero 23 degli Azzurri è andato in difficoltà contro la Spagna ma stasera, assicura, l’atteggiamento sarà diverso: «La batosta con la Spagna ci ha lasciato tanto e ci ha unito ancora di più come gruppo – le sue parole nella conferenza stampa della vigilia –.È facile fare festa quando si vince, mentre è quando si perde che deve uscire il valore degli uomini. Quando perdi o ti abbatti o cerchi motivazioni, fortunatamente il calcio dà sempre una seconda chance e noi non vediamo l'ora di scendere in campo. Dobbiamo perfezionare i movimenti sbagliati contro la Spagna e cercare di giocare come vuole il mister. Chi segna? Conta poco, l'importante è passare il turno».

All’Italia, come noto, basta il pareggio per avanzare agli ottavi di finale; in caso di ko, invece, orecchie puntate ad Albania-Spagna. La Croazia, sino a questo momento, ha faticato enormemente, ma in gara secca il talento dei singoli (a cominciare da Modric e da Brozovic, uno che Bastoni conosce bene per i vissuti in neroazzurro) potrebbe creare non pochi grattacapi alla retroguardia.

«La parola paura non mi piace quando si parla di calcio, ci sono cose ben più gravi – ha proseguito Bastoni –. Abbiamo visto la partita della Croazia contro la Spagna e, nonostante la pesante sconfitta, hanno creato diverse occasioni da gol. Abbiamo grande rispetto per i giocatori che hanno a disposizione. Bisogna cercare di non dare loro entusiasmo e trovare quel coraggio, intraprendenza e autostima che ci è mancata contro la Spagna».

Contro Rodri e compagni, in effetti, l’Italia è sembrata un pugile all’angolo incapace di reagire alle continue scorribande della Spagna. Una nota positiva, in realtà, la gara di giovedì scorso l’ha lasciata in dote: in una partita orrenda, la nostra Nazionale è rimasta in gara sino all’ultimo minuto, ed ha subito gol solamente per un’autorete. È pur vero che Donnarumma ha fatto il fenomeno e la Spagna sprecato l’inverosimile, però è un dato di fatto da cui ripartire.

Con la Croazia, il pallone lo dovrà gestire l’Italia e le volte che gli attaccanti croati avanzeranno spetterà a lui e Calafiori («Mi ricorda me quattro anni fa, è forte», ha detto “Basto” sul compagno in forza al Bologna) intervenire: «Più riusciremo a tenere la palla, più li faremo stancare e più sarà facile per noi. Come mi trovo nella difesa a 4? È diverso rispetto all'Inter dove ci muoviamo in 3 centrali, ma anche lì a volte mi trovo a giocare in ruoli diversi. Sta a noi – conclude Alessandro Bastoni – riconoscere nei momenti decisivi quello che c’è da fare». 


 

Primo piano
Economia

La Toscana dell’auto tra crisi e rinascita: su cosa si punta per il futuro e perché "l'Arno Valley" può essere centrale

di Giuseppe Boi
Sportello legale