Il Tirreno

La novità

Scuola, il ministero vieta il linguaggio inclusivo nelle comunicazioni ufficiali: basta schwa e asterisco


	Schwa e asterischi banditi dalle comunicazioni scolastiche
Schwa e asterischi banditi dalle comunicazioni scolastiche

Nel documento firmato dal ministro Valditara, si afferma che nelle comunicazioni ufficiali è fondamentale rispettare le regole della lingua italiana

3 MINUTI DI LETTURA





Negli ultimi mesi, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha ricevuto diverse segnalazioni riguardanti l'uso di linguaggio inclusivo nelle comunicazioni ufficiali di alcune scuole. L'adozione di segni grafici come l'asterisco (*) o lo schwa (ə) ha portato il Ministro Giuseppe Valditara a intervenire con una circolare che stabilisce il divieto di questi linguaggi nelle comunicazioni istituzionali.

La circolare ministeriale

Nel documento firmato dal ministro Valditara, si afferma che nelle comunicazioni ufficiali è fondamentale rispettare le regole della lingua italiana. Viene inoltre ribadito che l'uso di segni grafici come l'asterisco e lo schwa è incompatibile con le norme linguistiche e potrebbe compromettere la chiarezza e la coerenza della comunicazione istituzionale.

L’uso dell’asterisco nelle scuole

Nonostante il dibattito sul tema, l'uso dell'asterisco nelle comunicazioni scolastiche non è particolarmente diffuso. In un'occasione precedente, il rettore dell'Università di Trento aveva suscitato interesse utilizzando il femminile sovraesteso in un documento ufficiale, intendendo includere tutte le cariche, anche quelle maschili, nella forma femminile. Questo tipo di linguaggio inclusivo è stato oggetto di discussione, ma non ha raggiunto una diffusione capillare nelle istituzioni scolastiche.

Lo schwa in ambito scolastico

Un altro episodio che ha portato alla ribalta l'uso dello schwa è accaduto durante un esame di maturità. Un studente dell'Istituto Plinio Seniore di Roma scrisse un tema interamente utilizzando lo schwa, un carattere grafico che rappresenta una vocalizzazione neutra. Nonostante il timore di un cattivo voto, lo studente ottenne un 17/20. Il giovane spiegò che l'uso dello schwa era ormai parte integrante del suo modo di pensare e che voleva dimostrare che fosse possibile utilizzare un linguaggio inclusivo anche in situazioni formali come l’esame di Stato.

La posizione dell'Accademia della Crusca

Recentemente, l'Accademia della Crusca è intervenuta sul tema dello schwa e dell'uso di un linguaggio inclusivo nei documenti pubblici. Rispondendo a una richiesta della Cassazione, gli esperti linguisti hanno sconsigliato l'uso di segni grafici come l'asterisco e lo schwa, sottolineando che questi non sono conformi alla lingua parlata e potrebbero creare disomogeneità, specialmente nella lingua giuridica. La Crusca ha fornito anche delle linee guida per adottare un linguaggio più inclusivo senza ricorrere a soluzioni non conformi alle regole grammaticali.

Le raccomandazioni

L'Accademia ha suggerito diverse modalità per rendere la lingua più inclusiva senza compromettere la sua correttezza:

Evitare l’uso del maschile singolare come genere neutro, poiché è considerato erroneamente universale. Non utilizzare l’articolo determinativo davanti ai cognomi delle donne, al fine di evitare asimmetrie rispetto agli uomini. Quando si utilizzano più nomi di genere diverso, l’accordo degli aggettivi dovrebbe essere fatto in base al genere prevalente o all'ultimo nome. Utilizzare il femminile per i titoli professionali riferiti a donne. In caso di necessità, la Crusca consiglia di usare il maschile plurale anziché raddoppiare le forme maschili e femminili (ad esempio "amici" invece di "amici e amiche"). 

Primo piano
L’approfondimento

Maltempo in Toscana, l’allerta arancione spiegata in tre punti: temporali, fiumi e frane – L'analisi e le due fasi clou del peggioramento

di Tommaso Silvi
Sani e Belli