Il Tirreno

Sentenza definitiva

Il trapper Baby Gang andrà in carcere, condannato per la sparatoria a Milano

Il trapper Baby Gang andrà in carcere, condannato per la sparatoria a Milano

Confermata la pena di 2 anni e 9 mesi per lui, e 4 anni e 6 mesi per l’amico e collega Simba La Rue. In corso Como furono sparati 3 colpi di arma da fuoco che colpirono alle gambe due persone

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Diventa definitiva la condanna a 2 anni e 9 mesi per Zaccaria Mouhib, in arte il trapper Baby Gang, per la sparatoria di corso Como a Milano avvenuta nella notte del 3-4 luglio 2022. Ieri la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'appello di Milano del 9 luglio scorso nei confronti dell'artista 23enne nei cui confronti era già caduta in secondo grado l'accusa più grave - quella di rapina, anche nella formulazione del 'concorso anomalo' - per la rissa scoppiata alle 5 del mattino in via Tocqueville, nella zona della movida milanese, con "calci", "pugni", l'utilizzo di "stampelle" e l'esplosione di 3 colpi d'arma da fuoco che hanno ferito alle gambe di due senegalesi.

Condanna anche per Simba La Rue

Dopo la pronuncia degli ermellini diventa definitiva anche la condanna a 4 anni e 6 mesi (dai 6 anni del primo grado) per l'amico trapper 'Simba La Rue' (il 22enne Mohamed Lamine Saida) e altri membri della 'crew' processati per rapina, lesioni gravi, rissa aggravata e porto abusivo d'arma in concorso anche con minorenni per i quali si è proceduto separatamente.

Per il reato più grave di rapina i giudici Peragallo-Puccinelli-Gargiulo della terza sezione penale della Corte d'appello di Milano nella sentenza confermata dalla Cassazione avevano accolto la linea difensiva degli avvocati Niccolò Vecchioni e Jacopo Cappetta sul marsupio bianco-nero marca 'Trapstar' caduto a terra nella collocazione e contenente 400 euro in contanti, carte di credito e un mazzo di chiavi, che, secondo l'accusa, sarebbe stato portato via ai due stranieri con l'aggressione, poi degenerata in sparatoria.

I problemi in famiglia e la carriera musicale

Zaccaria Mouhib cresce in una famiglia marocchina in condizioni economiche difficili. La sua infanzia è segnata da una situazione familiare complessa, con genitori che si separano presto e una madre che tenta di rieducarlo mandandolo a vivere con il padre in Marocco. Tuttavia, l'esperienza in Marocco si rivela negativa, portandolo a frequentare ambienti che lo introducono alla delinquenza e all'uso di sostanze. La sua carriera musicale inizia nel carcere minorile Beccaria di Milano, dove incontra Don Claudio Burgio, un prete che lo aiuta a intraprendere il percorso musicale. Il suo primo singolo, Street, esce nel 2018 e riscuote un discreto successo3. Successivamente, pubblica brani come Educazione e Cella, che descrivono la sua esperienza carceraria

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