Il Tirreno

Il bollettino

Papa Francesco, «niente nuove crisi respiratorie» e si alza dal letto. Perché si parla di rischio sepsi

Papa Francesco, «niente nuove crisi respiratorie» e si alza dal letto. Perché si parla di rischio sepsi

Il pontefice è stazionario, ha incontrato il segretario di stato vaticano e il sostituto per gli affari generali

2 MINUTI DI LETTURA





Papa Francesco che ha passato un nuova notte "nella quale ha riposato bene", come ha recitato stamane una nota vaticana, prosegue le terapie mediche e non ha più avuto crisi respiratorie. Lo affermano fonti Vaticane che aggiungono che, nel complesso, le condizioni generali "proseguono ad essere quelle di ieri sera" e che si può alzare dal suo letto d'ospedale.

Perché si parla di sepsi

Papa Francesco è al dodicesimo giorno di ricovero e prosegue la terapia antibiotica contro la polmonite bilaterale. «Non ci sono grandi problemi nell'uso di forti dosi di antibiotici, salvo il fatto possono alterare il microbiota intestinale, poi alcuni effetti non li conosciamo benissimo. Ci sono studi che parlano di un asse intestino-cervello, ma non ci sono certezze che questi farmaci interferiscano e in che modo. Però nel caso del Papa non vedo altra strada, perché va scongiurata la sepsi che nel sue condizioni potrebbe essere davvero importante». Così all'Adnkronos Salute Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs. «Il quadro clinico del Papa è grave - aggiunge Garattini - Ci sono problemi polmonari, c'è appunto il rischio spesi che potrebbe sopraggiungere, un inizio di danno renale. Ma è seguito ad altissimo livello medico, e tutti ci auguriamo che possa riprendersi e tornare ad esserci a lungo perché la sua figura e le sue parole sono fondamentali».

L’attività prosegue

Bergoglio ha incontrato all'ospedale Gemelli di Roma il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, e monsignor Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali. Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede. Nel corso dell'incontro Papa ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare alcuni decreti. 

Verso la beatificazione

Verso la beatificazione Salvo D'Acquisto, militare italiano, vicebrigadiere dell'Arma dei Carabinieri Reali, insignito di Medaglia d'oro al valor militare per essersi sacrificato il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste nel corso della seconda guerra mondiale. Lo ha deciso il Papa autorizzando il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare i decreti riguardanti l'offerta della vita del servo di Dio Salvo D'Acquisto. La beatificazione è la tappa intermedia in vista della canonizzazione. Se il candidato viene dichiarato martire, diventa subito Beato, altrimenti è necessario che venga riconosciuto un miracolo, dovuto alla sua intercessione.

Primo piano
La storia

Covid, a 5 anni dalla cena focolaio con 49 persone: «Ho perso amici e azienda, ma ci hanno dato degli untori»

di Federico Lazzotti