Il Tirreno

Il caso

Uno scoiattolo ucciso ha fatto vincere Donald Trump? L’incredibile storia di “Peanut the Squirrel”

di Tommaso Silvi

	Peanut the Squirrel e Mark Longo
Peanut the Squirrel e Mark Longo

Il 1 novembre il tragico episodio a New York: i repubblicani hanno colto la palla al balzo

06 novembre 2024
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La vittoria di Donald Trump è arrivata (anche) grazie a uno scoiattolo ucciso? Stabilirlo con esattezza è praticamente impossibile, ma il sospetto che la vicenda di “Peanut the Squirrel” possa aver spostato un flusso di voti in favore del neo eletto presidente degli Stati Uniti c’è. E per capire come sia stato possibile è necessario fare un passo indietro. E ripercorrere dall’inizio una storia drammaticamente incredibile. 

Chi è Peanut

I follower su Instagram sono circa mezzo milione. E tra tutti i contatti social si supera ampiamente il milione di utenti. Peanut è una vera e propria star dei social. Il suo proprietario è Mark Longo. Peanut vive nella zona di New York e Mark, da tempo, lo immortala in video e foto che poi posta sui social. Dolce, simpatico e innocuo: Peanut è diventato presto una sorta di mascotte per una bella fetta di americani. 

La tragica notizia

All’inizio di novembre 2024 la storia di Peanut si è “macchiata” di un tragico – e inaspettato – episodio. Il 1 novembre Mark Longo ha affidato ai social tutta la sua disperazione dopo che il suo animale domestico, da sette anni in casa con lui, era stato ucciso dal New York State Department of Environmental Conservation, assieme al suo “compagno” Fred, un procione. «Nonostante il nostro appello accorato l’agenzia ha deciso di ignorare le nostre preghiere, piombandoci in uno shock e in un dolore profondo», ha comunicato online Longo, che ha raccontato di aver trovato Peanut dopo averlo soccorso, trovandolo con la coda tagliata in seguito a un attacco da parte di un altro animale. Secondo le leggi dello stato di New York si possono detenere in casa animali selvatici solo in caso di salvataggio e solo per il periodo necessario a rimetterli in sesto, salvo altri permessi speciali che pare Longo non avesse. In questi anni Longo aveva accresciuto la propria notorietà online, collegando vari link anche al suo profilo OnlyFans vietato ai minori. Fin quando sei agenti sono intervenuti per sequestrare lo scoiattolo e anche il procione, dopo diverse segnalazioni anonime e nel timore che gli animali potessero diffondere malattie contagiose.

Caso politico

La morte di Peanut è diventata presto un caso politico. Anche perché  – è risaputo – in campagna elettorale ogni argomento e ogni fatto sono buoni per raccogliere consensi preziosi. Il primo a intervenire sul caso dello scoiattolo ucciso è stato il deputato repubblicano Nick Langworthy che su X ha espresso la sua frustrazione: «Il DEC di New York deve fare un bagno di realtà sulle sue ridicole e sbagliate priorità. (…) I contribuenti meritano di meglio». Quindi le posizioni assunte dal candidato vicepresidente J.D. Vance e dallo stesso Trump, che di Peanut hanno parlato pubblicamente nei comizi alla vigilia del voto. I repubblicani sono storicamente contrari all’eccessivo intervento del governo e delle sue agenzie nella vita privata dei cittadini, cosa che invece sembra essere accaduta proprio nel caso di Peanut The Squirrel. 

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a cura di Libero Red Dolce
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