Il Tirreno

La disgrazia

Incidente di Mestre, 21 morti: anche un neonato tra le vittime. Sono 15 i feriti. Aperta l’inchiesta, esami tossicologici sull’autista – Le immagini della tragedia


	Nel riquadro l'autista del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre, Alberto Rizzotto, 40 anni: è tra le vittime della strage 
Nel riquadro l'autista del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre, Alberto Rizzotto, 40 anni: è tra le vittime della strage 

Due bambini hanno perso la vita: s’indaga su guardrail e scatole nere. Zaia: «Autista persona conosciuta e stimata». All’alba rimosso l’autobus caduto

04 ottobre 2023
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MESTRE. Il bilancio dell'incidente a Mestre è di "21 morti e 15 feriti". Lo ha confermato il prefetto di Venezia Michele Di Bari. "Tra i deceduti sono stati identificate già 7 persone, di cui 4 ucraini, un italiano, ovvero l'autista, un tedesco e una donna di nazionalità non nota, forse ucraina". "Tra i 15 feriti – ha poi aggiunto - 11 sono stati già identificati: 4 ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci". Tra i morti due bambini, di cui un neonato di pochi mesi, e tanti giovani. La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per il momento senza indagati.

All'alba, alle 5.05, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Mestre, sono terminate le operazioni di rimozione dell'autobus precipitato dal cavalcavia Rizzardi in cui hanno perso la vita 21 persone. Pochi minuti fa il Comune di Venezia ha comunicato di avere riaperto al traffico sul cavalcavia interessato dall'incidente in cui ora si può viaggiare solo su una corsia. Le operazioni sono proseguite per l'intera notte e ancora ora la strada è presidiata dall'alto dalle forze dell'ordine.

Il mezzo elettrico della società La Linea, guidato da Alberto Rizzotto, 40enne trevigiano, tra le vittime dell'incidente, è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto dalle squadre dei vigili del fuoco con il supporto di due gru e poi posto su un pianale per essere poi portato in un deposito.

Oggi in tutte le sedi regionali del Veneto verranno esposte le bandiere a mezz`asta, in segno di lutto pubblico dopo il gravissimo incidente avvenuto a Mestre. Invito anche tutti gli i Comuni e gli enti locali ad adottare questa forma di cordoglio per le vittime e vicinanza ai feriti". Cosi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Inoltre il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, dopo aver informato i presidenti dei gruppi consiliari dell`assemblea legislativa e avuto il loro parere, ha rinviato la seduta straordinaria prevista per oggi a Longarone sul 60esimo anniversario del Vajont.

L’INCHIESTA

l procuratore di Venezia Bruno Cherchi incontrando i giornalisti ha confermato che "è stato aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di omicidio plurimo stradale", a riguardo dell`incidente di Mestre, ma al momento "non ci sono indagati". Il bus precipitato dal cavalcavia a Mestre non ha avuto nessun impatto con altri mezzi prima dell'incidente: "Dai primi rilievi sembrerebbe che sul campo del sinistro non ci sarebbero tracce di frenata. Per il momento non ci sono ancora indagati e non siamo ancora in grado di effettuare una ricostruzione precisa di quanto accaduto. Oggi verrà disposta un'attività medico legale sia per l'attività ordinaria di controllo sia per identificare quanti erano privi di documenti". Sul pullman si sarebbe verificata anche una fuoriuscita di gas dalle batterie al litio. Non risulterebbero, secondo il procuratore, segni di frenata del bus prima che precipitasse.

Sono in corso le analisi anche sullo stato del manto stradale e del guardrail del cavalcavia di Mestre dal quale è precipitato il bus. Secondo alcune fonti, sul tratto di strada in questione il guardrail sarebbe vecchio e in alcuni tratti sarebbe in corso di sostituzione. La procura di Venezia ha aperto un'inchiesta, per ora senza indagati, sull'accaduto e ha disposto anche la verifica sul cronotachigrafo (scatola nera) per verificare se sia utilizzabile. Tra le ipotesi per l'incidente, quella di un malore dell'autista.

La procura di Venezia ha disposto, oltre all'autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto, l'autista dell'autobus di precipitato dal cavalcavia a Mestre, anche gli esami tossicologici ed il test di alcolemia. Un atto dovuto che servirà però a chiarire meglio la dinamica che ha portato alla tragedia.

IL PUNTO DEL PRESIDENTE ZAIA

Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, è intervenuto nel corso di Non Stop News su RTL 102.5 c per fare il punto sul terribile incidente accaduto a Mestre ieri sera, dove un pullman è caduto da un cavalcavia, causando 21 morti e 15 feriti. «Partiamo dalla telefonata del responsabile del 118, che quando chiama c'è sempre un problema, ma mai avrei pensato a una cosa del genere: una strage con 21 morti e 15 feriti, tra cui una bambina di un paio d'anni e un adolescente. Fra i feriti, 5 sono in condizioni gravissime. Abbiamo utilizzato 5 ospedali; Treviso ha svuotato il pronto soccorso per accogliere i feriti, mentre l'ospedale centrale di Mestre si è occupato in prima linea del soccorso. Dolo, Mirano e Padova hanno pazienti politraumatizzati. Fra i feriti ci sono anche due bambini di 3-4 anni, un ragazzino di 12-13 anni e ci sono due fratellini. Tra le nazionalità coinvolte ci sono ucraini, spagnoli, croati e francesi. Questo è solo uno spaccato di quello che era un pullman turistico, un pullman elettrico di recente costruzione nel 2022», afferma Zaia.

«L’AUTISTA PERSONA CONOSCIUTA E STIMATA»

Sull’autista il presidente Zaia si è espresso così: «Si ipotizza un possibile malore dell'autosta. Ho visto io personalmente cosa può accadere quando una persona si sente male al volante, e questo potrebbe spiegare l'incidente del pullman. L'autista era un giovane, del mio territorio, una persona conosciuta e stimata. Gli inquirenti diranno ciò che è accaduto».

L’AD DELL’AZIENDA DEGLI AUTOBUS

"Nessuno sa ancora esattamente cosa sia successo, quello che sappiamo è che c'era una telecamera fissa sul cavalcavia. Da quel che ho visto delle immagini, per quel poco che si può vedere, si vede il bus arrivare a meno di 50 km/h, si vedono gli stop che si accendono, quindi avrebbe frenato. Poi si vede che il mezzo si 'appoggia' al guardrail, si ribalta e cade giù". Così Massimo Fiorese, amministratore delegato dell'azienda La Linea Spa, la società di proprietà del bus volato giù dal cavalcavia. "Specifico che l'autobus non ha preso fuoco, ha fatto solo qualche fiammella. Essendo elettrico, se avesse preso completamente fuoco sarebbe stata una tragedia anche peggiore".

Fiorese ha anche puntato il dito contro il guardrail: “Dai video il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera"

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