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Il Morellino di Scansano? «Non passa mai di moda»

di Massimiliano Frascino
Un bicchiere di Morellino
Un bicchiere di Morellino

Il presidente: «I volumi di vendita si sono ridotti nel 2024, ma il nostro Sangiovese possiede caratteristiche da farci recuperare il gap»

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SCANSANO. Stare allerta, senza farsi prendere dal panico. Perché, per quanto fluttuino i gusti dei consumatori, la denominazione Morellino di Scansano Docg non passerà di moda. E perché, malgrado i rischi dazi e stagnazione economica, ci sono quote di mercato da conquistare sul mercato interno e anche all’estero.

È in sintesi la visione del futuro prossimo che emerge da una chiacchierata del Tirreno con Bernardo Guicciardini Calamai, noto produttore vitivinicolo e presidente del Consorzio di tutela del Morellino di Scansano, in vista di “mareMMMa la Natura del vino”. La kermesse delle tre storiche denominazioni della provincia – Morellino Docg, Montecucco Docg e Maremma Toscana Doc – che lunedì prossimo si svolgerà nel granaio lorenese di Spergolaia, ad Alberese. Guicciardini Calamai parte dal consuntivo dello scorso anno.

Il 2024

«Siamo reduci da un 2024 impegnativo, iniziato con un pessimo primo semestre al quale è poi seguito un recupero. Per noi, al pari di tutto il settore alimentare, questo ha significato una riduzione dei volumi di vendita: sia nella grande distribuzione organizzata (Gdo) che nel canale Horeca (hotellerie, restaurant e cafè). Un 10% che è stato compensato dall’incremento del prezzo medio delle bottiglie, anche per l’aumento dei prezzi delle materie prime. Un anno che definirei di transizione».

Il contesto

A influire è il contesto economico generale, con la contrazione dei consumi. Rispetto alla perdita di appeal dei vini rossi più strutturati a vantaggio dei bianchi come il Vermentino, o delle bollicine, Calamai dà una risposta rassicurante. «Nel tempo i gusti dei consumatori si sono sempre evoluti – dice – Oggi si propende ai vini poco strutturati, caratterizzati da freschezza e scorrevolezza al palato, con acidità contenuta. Il nostro Sangiovese è abbastanza duttile perché ha queste caratteristiche naturali, per cui è possibile trasformare il gap in opportunità. Anche lavorando sulla tecnologia enologica quando in vigna ci sono uve con gradazioni alcoliche un po’ più basse in conseguenza dell’andamento stagionale, con vini fra i 12 e i 13, 5 gradi. Basta esaltare le caratteristiche del Morellino, senza ricorrere all’abbattimento forzato del tenore alcolico. Non abbiamo alcuna intenzione di snaturare i nostri vini: le basse gradazioni alcoliche non sono una priorità. Da più di 10mila anni il vino è il prodotto naturale della fermentazione, e rimarrà tale. Altra cosa è la ricerca per selezionare nuovi cloni che possano affinare alcune caratteristiche delle uve. Anche in questo caso seguendo una tradizione consolidata».

I temi: dal Decreto Salvini ai Dazi

Quanto agli effetti del Decreto Salvini, il presidente del Consorzio di tutela ha una strategia. «C’è stata una sovraesposizione mediatica che ha indotto reazioni eccessive. In collaborazione con la Wine Trade abbiamo messo a punto il “Vinometro”, che mettendo in relazione sesso del consumatore, peso corporeo, quantità assunta, pietanze consumate e abbinamenti coi vini, consente di individuare il tasso alcolemico potenziale. Così da non superare la soglia di attenzione oltre la quale si viene penalizzati dal ritiro della patente. Addirittura, è in grado di valutare l’assorbimento di calorie e alcol che richiede una visita guidata in un’azienda agricola. Strumento utile a chi non voglia privarsi del piacere di un buon vino».

Anche rispetto all’effetto potenziale dei dazi, Guicciardini Calamai ha una risposta. «Il Morellino di Scansano è tradizionalmente insediato sul mercato interno e in quelli del Nord Europa, molto poco sul mercato Usa. Anche se al salone Wine Paris ho riscontrato attenzione nei nostri confronti, perché negli Usa cercano nuove denominazioni con un buon rapporto qualità prezzo per diversificare l’offerta sugli scaffali. Ad ogni modo penso che dietro ai dazi ci sia una strategia precisa. Se andrà avanti così l’Europa dovrà aprire nuovi sbocchi commerciali in Asia e Cina, oltre alla potenziale riapertura del mercato russo. Noi ci siamo dati l’obiettivo di consolidare il mercato interno, e crescere a livello commerciale su quelli esteri. Puntando di più sull’enoturismo che sfruttiamo solo nel periodo estivo perché sono ancora poche le infrastrutture. Il nuovo portale www.visitmaremma.it è un primo passo».

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