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Grosseto, baby gang sotto le Mura Medicee: giovanissimi picchiati dal branco

di Matteo Scardigli
Grosseto, baby gang sotto le Mura Medicee: giovanissimi picchiati dal branco

Notte di follia e superlavoro per Misericordia e forze dell’ordine. I ragazzini si sono scatenati, con gli steward in zona movida “adulta” e un’operazione ad alto impatto in corso

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GROSSETO. Con gli occhi della città puntati sulla zona della movida, quella con gli steward, la violenza si è scatenata in altre zone del centro storico, in un’altra fascia di età e con il dito puntato contro una baby gang, in almeno due episodi. Per paradosso, nel pieno svolgimento di una operazione “ad alto impatto” coordinata dalla prefettura: carabinieri, esercito, guardia di finanza, polizia municipale e di Stato.

Tutto comincia con un altro racconto choc di un altro branco che si accanisce contro il singolo: come quello di una studentessa maggiorenne delle superiori di pochi giorni fa, che aveva denunciato sette coetanee di averla aggredita verbalmente e fisicamente dentro e fuori un noto locale della città, questo di un quindicenne, che ha puntato il dito contro un gruppetto di otto-dieci coetanei.

Il giovanissimo, 15 anni ancora da compiere, è seduto in piazza Indipendenza all’angolo tra Camera di commercio e Museo. È sabato sera e manca ancora qualche minuto alle 22. C’è una festa delle superiori, sulle Mura Medicee, e con alcuni amici si sono dati appuntamento lì. Lui è il primo ad arrivare, quindi per ammazzare il tempo tira fuori il cellulare: chat, social, foto e video; le solite cose per non perdere i contatti con il mondo virtuale in attesa di ricongiungersi con quello fisico.

La sua attenzione è assorbita dallo schermo, e quando alza lo sguardo si ritrova praticamente circondato. A colpo d’occhio riesce a contare tra gli otto e i dieci coetanei, che prima lo minacciano e poi gli mettono le mani addosso. Vogliono il suo telefono. Finisce a terra, fioccano calci e pugni; sulla testa, dirà una coppia di passanti alla polizia. Sono – appunto – un uomo e una donna a passeggio con il proprio cane a mettere in fuga gli aggressori, che si dileguano con il cellulare del quattordicenne e i suoi documenti; che verranno ritrovati poco dopo da un altro passante e consegnati agli agenti, che li restituiscono al legittimo proprietario, che nel frattempo viene consolato dalla donna.

Il ragazzino viene soccorso dall’ambulanza della Misericordia. gli è andata bene: ha qualche graffio e livido, perlopiù sul volto, e un labbro che perde un po’ di sangue. Meglio portarlo in ospedale, ma c’è un problema: è minorenne, e non si può senza aver prima contattato un adulto. Grazie alla costanza dei poliziotti si riesce quindi a contattare la nonna, che vive in città; e via verso il pronto soccorso.

Ma non è finita.

I confratelli giallo-ciano non fanno in tempo ad affidare il quattordicenne al personale sanitario che vengono subito chiamati a intervenire su una nuova emergenza. Non è passata neanche un’ora che c’è già un altro ragazzo, picchiato anche lui, sempre in centro storico. Lampeggianti accesi e si riparte.

Il giovane, 16 anni, è seduto in terra in via Curtatone, sempre in zona Teatro degli Industri. A differenza del ragazzino di prima, questo si presenta in stato di choc e non riesce a spiegare con chiarezza che cosa gli è successo poco prima, ma una cosa si capisce bene: ha preso un sacco di cazzotti in faccia da un gruppetto di ragazzini, saranno stati otto o dieci. Non gli hanno rubato nulla, lo hanno trovato da solo e lo hanno pestato. Arrivano i militari di Strade sicure e un’auto di servizio della guardia di finanza.

Anche lui non è messo male, ma è meglio portarlo in ospedale. Come per il quattordicenne si pone lo stesso problema: la minore età. Invece della nonna si trova il padre, quindi pronti a partire in direzione dell’ospedale; ma succede qualcosa. Attirati dai lampeggianti si avvicinano altri tre ragazzini, nessuno più grande di 16 anni, per chiedere un po’ di ghiaccio. Spiegano che poco prima anche loro sono stati picchiati: un pugno in un occhio, uno al mento, cose così. La serata deve andare avanti e loro hanno solamente bisogno di una “aggiustatina”. Tutto normale.

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