Laguna di Orbetello, il consorzio che divide: per il Wwf rischia di fare danni
Per l’associazione non è stata considerata la complessità ambientale. Il Laboratorio Riformista teme tempi troppo lunghi: «Serve rapidità decisionale»
ORBETELLO. Il consorzio che gestirà la laguna è stato istituito diventando legge dello Stato. Molti i pareri positivi bipartisan ma ci sono anche alcune voci fuori dal coro. Fra queste il Wwf e il Laboratorio riformista di Orbetello.
Secondo il Wwf «il parco ambientale della laguna rischia di danneggiarla insieme alle realtà economiche che ne dipendono».
L’associazione, ricordando la fragilità della laguna, sostiene che «la nuova governance avrebbe dovuto tenere conto delle complessità ambientali e amministrative del territorio. Purtroppo – dice il Wwf – la nuova legge su questo punto presenta diverse criticità che rischiano di compromettere la tutela di questo habitat unico». Criticità che il Wwf aveva evidenziato nelle audizioni e nelle osservazioni a vari livelli. Il consorzio, secondo il Wwf, comporta la «disapplicazione della legge quadro sulle aree protette: l’introduzione del Consorzio di gestione di un parco ambientale con la disapplicazione della normativa esistente sulle aree naturali protette rischia di creare un vuoto normativo, indebolendo ulteriormente la già fragile gestione dell’area».
Non solo. Il parco esclude gli enti gestori delle aree protette come i carabinieri forestali. «Il Wwf, che gestisce la riserva naturale statale e altre aree di conservazione nel territorio lagunare, ha contribuito in modo significativo alla tutela e monitoraggio dell’ecosistema segnalando per tempo i problemi che si andavano verificando nel sito. Rinunciare alle competenze tecnico-scientifiche è sempre un errore, specialmente quando si va a gestire aree naturali. Come Wwf avevamo chiesto di integrare il nuovo assetto gestionale per garantire il coinvolgimento degli enti gestori delle aree protette nel Comitato tecnico scientifico a garanzia delle attività di conservazione e monitoraggio; prevedere un piano finanziario che assicurasse i necessari interventi in laguna».
Il Laboratorio riformista, pur non contrario al consorzio, teme che i tempi della sua entrata in funzione siano troppo lunghi per far fronte allo stato drammatico in cui si trova la laguna. «Negli ultimi giorni tutti si intestano il merito di questa operazione – commenta il Laboratorio – l’amministrazione comunale in primis anche se ci chiediamo con quale ruolo effettivo, visto che ha sempre delegato alla Regione Toscana la gestione della laguna e rifiutato un consiglio comunale aperto, ed è entrata in un contenzioso complicato con i Pescatori. Essendo realisti inoltre, come abbiamo ribadito anche in occasioni pubbliche – continuano dal Laboratorio – rileviamo che la tempistica giuridica prevista (mesi solo per l’approvazione dello statuto consortile) mal si concilia con lo stato allarmante della laguna».
Tante le domande che pone il Laboratorio: «Quali saranno le procedure amministrative che il consorzio dovrà seguire? Come si prevede (se si prevede) il coinvolgimento a livello consortile della comunità locale, soprattutto dei Pescatori e degli imprenditori?». Secondo i Riformisti le risorse finanziarie del Consorzio non saranno sufficienti: «proponiamo da subito che l’ente abbia capacità rapide decisionali, e dal punto di vista economico proponiamo che i soldi dei cittadini che vanno al consorzio bonifica vadano nel consorzio della laguna almeno in larga parte: questa sinergia sarebbe un ottima risposta. I problemi non sono affatto risolti quindi evitiamo facili entusiasmi».
Fedagripesca Toscana indica invece cosa deve essere fatto per salvare, senza indugio, lo specchio acqueo.
«Se non si interviene in modo deciso e tempestivo, l’intera area rischia di perdere non solo il suo valore ambientale ma anche la sua funzionalità economica, con ricadute pesanti per l’intero settore della pesca e dell’acquacoltura della regione».
Lo dice Andrea Bartoli, vicepresidente di Fedagripesca Toscana che propone un pacchetto di interventi urgenti e strutturali per invertire la rotta e restituire alla laguna la sua capacità di auto-rigenerarsi e di ospitare un ecosistema equilibrato: la bonifica delle acque e la gestione dei sedimenti, la raccolta e la gestione delle alghe, il monitoraggio e la gestione sanitaria degli ecosistemi acquatici, un piano di sviluppo e valorizzazione eco turistica. «Con l’adozione di queste misure urgenti e di ampio respiro – conclude Bartoli – è ancora possibile salvare la laguna».
Soddisfatta, invece, l’amministrazione comunale di Orbetello. «L’approvazione della legge – dice il consigliere delegato alla laguna, Roberto Berardi – è veramente un primo grande obiettivo raggiunto per il quale ringrazio l’amico Francesco Battistoni, vicepresidente della commissione ambiente della Camera, il ministro Pichetto Fratin e tutti gli attori coinvolti per l’impegno profuso. Con l’istituzione del parco e la costruzione del consorzio inizierà finalmente un nuovo percorso per la nostra laguna».
«Una svolta epocale per Orbetello – aggiunge il consigliere delegato al demanio Ivan Poccia – a cui dopo decenni viene riconosciuta la giusta importanza a livello nazionale grazie al Governo e alla nostra amministrazione. Un ringraziamento personale va all’onorevole Fabrizio Rossi, relatore della legge, e alla senatrice Simona Petrucci che hanno fatto sì che questa legge venisse approvata in tempi record».
«Grande soddisfazione – sottolinea l’assessore all’ambiente Luca Minucci – per i tempi brevissimi di approvazione di una legge così importante per il nostro territorio». «La laguna – spiega l’assessora allo sviluppo economico e al turismo Maddalena Ottali – è una grande risorsa non solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista turistico».
Esulta il Pd con i segretari delle Unioni comunali di Orbetello e Monte Argentario, rispettivamente Rodolfo Bassi e Guido Dubbiosi. Soddisfatta Lauretta Bianchi del Pd nazionale che ricorda che la legge sul consorzio fu proposta dall’onorevole Pd Marco Simiani non appena eletto parlamentare.
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