Il Tirreno

Grosseto

La polemica

KKK, a Grosseto la chat dei consiglieri di centrodestra nella bufera: «Il Ku-Klux Klan? No, sono i miei cani»

di Maurizio Caldarelli

	La chat interna con la sigla KKK e i voti dei consiglieri di centrodestra in Provincia. A destra Alfiero Pieraccini
La chat interna con la sigla KKK e i voti dei consiglieri di centrodestra in Provincia. A destra Alfiero Pieraccini

Pieraccini respinge il significato politico: «Ridicolo associarmi a una setta, quella sigla non mi dice niente»

19 marzo 2024
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GROSSETO. «Se io avessi saputo che alzava questo polverone figuriamoci se postavo una cosa del genere. Non c’è niente che mi accomuna a quelle tre lettere».

Il neoconsigliere provinciale Alfiero Pieraccini, è amareggiato, dopo il terremoto che ha provocato un post su Facebook riferito a una chat interna, che i tre consiglieri comunali di Grosseto usciti dalla Lega avevano chiamato KKK. «Quella sigla io tra l’altro non la conoscevo neanche – dice Pieraccini – non l’ho mai sentita in vita mia. Quando, dopo essere stato chiamato lunedì sera per un commento, sono andato a vedere su internet il significato: apriti cielo, spalancati luna. Io e mia moglie siamo rimasti impietriti e personalmente ripudio assolutamente quello che dice quella setta americana».

Pieraccini spiega come è nata, al momento di dare vita alla chat, di usare le tre kappa. «È una sigla che ho messo così – chiarisce – in riferimento a tre miei cani, tre setter inglesi, Kim, Akim ed Erik, cani importanti, che sono stati fondamentali nella mia vita cinofila, quando facevo le gare e con i quali ho vinto due titoli italiani, uno su paglia e uno su selvaggina naturale. Le kappa sono fondamentali nel mondo dei cani, servono ad accentuare molto al momento la voce in cui si chiamano. Tra l’altro nella centralina dell’allarme di casa mia c’è KKK. Ma non ha un significato politico. Io non voglio rispondere alle accuse che mi sono state mosse, ma ripeto non ha finalità politica e per questo mi ha fatto arrabbiare questo terremoto stupido, finito anche sul sito nazionale Dagospia. Da radioamatore, quando parlavo al baracchino, usavo le kappa per dire che ero presente e che tutto andava bene. Tutto questo però non mi lega a uno schema che rivendica uno schema che io ripudio e al quale sono estraneo. MI ha fatto tanto male sentire tutte queste cattiverie e sono inc… nero per questa storia».

Alfiero Pieraccini, che nello scorso fine settimana è entrato nel governo provinciale con 8.493 preferenze e per questo ha postato una foto della votazione, sostiene di essere un «personaggio politico, normalmente serio, che non ha queste avvenenze di fascismo. Io mi reputo un antifascista e non ho nulla a che vedere con gli uomini incappucciati del Ku Klux Klan che sono stati associati alla nostra chat, nata venti giorni fa, dopo che siamo usciti dal partito Lega Salvini Premier». «Accostare quel marchio a me, che sono antifascista – prosegue – che sono persona pulita, senza peli sulla lingua, e non ho mai fatto niente a nessuno, mi sembra ridicolo e stupido. A tutti quelli che ho chiesto in queste ore cosa significa la parola KKK non mi ha saputo rispondere nessuno. Conosco il Kgb perché ho visto i film di 007, ma quella sigla a me non dice niente. Io sono un politico, ma nella maniera più buona che ci possa essere, perché non sono fascista, ma mi sento una persona di centro. Ho la mia scelta politica che va più verso la destra. Tra l’altro ho fatto una lista civica, non appartengo più a nessun partito politico. L’ho messa sullo stato, ma non l’ho mica cancellato. Ho aspettato che finissero le 24 ore».


 

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