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Grosseto, morto a 28 anni nell’auto ribaltata: prime ipotesi sul tragico incidente

Grosseto, morto a 28 anni nell’auto ribaltata: prime ipotesi sul tragico incidente

Il pubblico ministero ha disposto l’ispezione cadaverica: c’è una testimonianza

22 ottobre 2023
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GAVORRANO. I primi rilievi compiuti dagli agenti della polizia municipale al comando di Andrea de Sensi sul luogo dell’incidente in cui sabato sera ha perso la vita il 28enne Riccardo Righetti lasciano, purtroppo, pochi dubbi sulla dinamica.

Per cause ancora da chiarire, mentre viaggiava lungo la Strada provinciale 152 sul ponte della Magia, poco dopo l’uscita della variante per Giuncarico Righetti avrebbe colpito il terminale in cemento dello spartitraffico con la ruota anteriore sinistra della sua Toyota Land Cruiser, che è stata sbalzata in aria, ha cappottato e si è schiantata nella carreggiata parallela schiacciando l’abitacolo con il conducente al suo interno.

L’asfalto, in quel momento (erano all’incirca le 17,50), era ancora leggermente bagnato a causa della pioggia che era caduta nelle ore precedenti. A terra non sono stati trovati segni di frenata. Allo stesso modo, gli agenti non hanno rinvenuto sulla scena elementi che possano far presumere che siano stati in qualche modo coinvolti un animale o un altro veicolo. Anzi: un’automobilista sopraggiunta poco dopo – è stata lei a dare l’allarme – ha raccontato alle forze dell’ordine di aver intravisto parte della scena dalla curva soprastante, senza menzionare simili dettagli.

All’interno dell’auto (sotto sequestro) il fucile di Righetti, appassionato cacciatore, che deve ancora essere restituito alla famiglia. Una famiglia la cui storia è stata segnata da molti lutti prematuri, tra i quali proprio quello del padre del 28enne che viveva in un podere dell’Ente Maremma nella parte bassa di Roccastrada, vicino alla strada statale Aurelia, con la compagna e il figlio con il quale la coppia era stata benedetta appena poche settimane fa.

Oggi la comunità si stringe nel silenzio. I parenti di Righetti chiedono che venga rispettato il loro lutto, mentre gli amici hanno scelto di riversare il proprio dolore sui social, sulla bacheca di “Ricca”, con decine di post di condoglianze; ma non parlano con i giornalisti. I colleghi della Rocca di Montemassi, dove Righetti – schivo ma infaticabile – lavorava principalmente come guardiacaccia, sono consegnati al massimo riserbo.

Il recupero della salma era stato affidato all’agenzia di onoranze funebri Masini, Bartaletti e Berti di Ribolla. Il corpo è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Ieri il pubblico ministero Giampaolo Melchionna, ricevuta la relazione stilata dagli agenti della polizia municipale di Gavorrano, era chiamato a stabilire se disporre o meno l’autopsia sulla salma dell’uomo ed eventualmente affidarla (già da oggi) alla medico legale Giovanna Maria Rita Satta.

La decisione del sostituto procuratore è stata di procedere con l’ispezione cadaverica, ovvero un esame esterno del corpo, fissata per domani. Se l’esito sarà ritenuto sufficiente, la salma di Riccardo Righetti potrà essere restituito alla famiglia perché ne possa disporre per eventuali riti funebri.

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