Il Tirreno

Grosseto

Il racconto

Virus Toscana, il forte mal di testa poi la corsa al pronto soccorso: «Così abbiamo salvato mio figlio»

di Ivana Agostini
L’ingresso dell’ospedale Misericordia di Grosseto
L’ingresso dell’ospedale Misericordia di Grosseto

Grosseto, parla la madre del ragazzo colpito da una meningoencefalite benigna, che finalmente è stato dimesso

24 settembre 2023
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GROSSETO. “Positività per virus Toscana”. È quanto riporta il referto arrivato da Siena dopo il ricovero di un ragazzo di 20 anni che risiede nella zona su della provincia, che nei giorni scorsi era stato ricoverato per una meningite. Un virus che aveva provocato al ragazzo, adesso dimesso dall’ospedale Misericordia di Grosseto, una forma benigna di meningoencefalite.

Tutto era iniziato nella giornata di domenica. Il ragazzo, che era tornato da alcuni giorni di vacanza da Firenze, si era sentito male: un forte mal di testa. All’inizio la madre aveva provato a dare un medicinale indicato per i mal di testa ma il malessere non migliorava e la testa faceva sempre più male.


Per questo la mamma ha deciso di portare il ragazzo al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello: «Il mal di testa non passava e così è stato portato al Misericordia di Grosseto per ulteriori accertamenti». È qui che i medici hanno fatto il prelievo del liquor per escludere la meningite. In realtà, però, il prelievo ha dato come risultato proprio quello che la famiglia sperava di escludere. Il ragazzo è stato subito ricoverato in malattie infettive in attesa di stabilire se si trattasse di meningite batterica o virale e decidere così il piano terapeutico.


Dalle prime analisi il risultato è stato «meningite virale data dalla zanzara, ossia, il virus Toscana, non trasmissibile da uomo a uomo. Non appena hanno iniziato la cura con gli antivirali il mal di testa ha iniziato a scendere».

Sono stati giorni duri e pieni di apprensione. Il ragazzo alternava momenti di sollievo ad altri di sconforto ma con il tempo la situazione è migliorata tanto che venerdì il ventenne è stato dimesso e ha potuto fare ritorno a casa.

«Sono stati tutti molto efficienti – conclude la madre – dal primo all’ultimo infermiere, medico compreso quelli del 118. Adesso mio figlio è a casa e sta molto meglio. Sono contenta di non aver “dormito” sui sintomi e di averlo portato subito al pronto soccorso in modo che le cure potessero essere tempestive».

La paura è stata tanta e forse sapere che era virus Toscana ha – per uno strano paradosso – leggermente tranquillizzato la famiglia, anche se la consapevolezza che a provocare la meningite sia stata la puntura di un pappatacio non rende certo più tranquilli.

Nessun allarmismo quanto piuttosto l’invito a non sottovalutare i sintomi e anche ad aver cura dell’ambiente, evitando situazione che portino alla proliferazione di questi insetti. Il giovane è finalmente a casa dove potrà trascorrere la sua convalescenza fra gli affetti più cari.

 

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