Il Papa a Nomadelfia: 3000 fedeli tra emozioni e preghiere. Bergoglio: "Una comunità speciale" - Video
Il vescovo di Grosseto: "Una gioia immensa, come ricevere a casa la persona più cara". E non mancano le sorprese e i regali
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NOMADELFIA. Papa Francesco è tornato in Toscana, accolto nelle due tappe da migliaia di fedeli. Poco dopo le 8 il pontefice è atterrato a Nomadelfia, la comunità cattolica fondata da Don Zeno, alle porte di Grosseto. Qui lo hanno accolto circa tremila fedeli. Nel suo intervento nella sala "don Zeno", il Pontefice ha esaltato più volte i valori di questa comunità. Dopo la visita in Maremma, Bergoglio ha raggiunto Loppiano, in provincia di Firenze. Nel trasferimento in elicottero, Bergoglio ha ricevuto una delle tante belle sorprese: dall'alto ha ammirato un grande cuore rosso formato dai bambini delle elementari di Campagnatico.
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L'INTERVENTO DEL PAPA
"Sono venuto qui tra voi nel ricordo di Don Zeno Saltini e per esprimere il mio incoraggiamento alla vostra comunità da lui fondata". Così papa Francesco ha aperto il suo discorso durante l'incontro con la comunità di Nomadelfia, che ha definito "una realtà profetica che si propone di realizzare una nuova civiltà, attuando il Vangelo come forma di vita buona e bella". "Vi ringrazio tanto per il calore e il clima di famiglia con cui mi avete accolto - ha detto ancora il Pontefice - è stato un incontro breve ma carico di significato e di emozione; lo porterà con me, specialmente nella preghiera. Porterò i vostri volti: i volti di una grande famiglia col sapore schietto del Vangelo".
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Il Papa ha proseguito nell'intervento. "La legge della fraternità, che caratterizza la vostra vita, è stato il sogno e l'obiettivo di tutta l'esistenza di Don Zeno, che desiderava una comunit di vita ispirata al modello delineato negli Atti degli Apostoli". Così il Papa alla Comunità di Nomadelfia, citando il passo degli Atti in cui si parla dei credenti che "avevano un cuore solo e un'anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune".
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"Vi esorto a continuare questo stile di vita - ha proseguito -, mediante la vostra limpida testimonianza cristiana". "Di fronte alle sofferenze di bambini orfani o segnati dal disagio - ha detto Francesco -, Don Zeno comprese che l'unico linguaggio che essi comprendevano era quello dell'amore". Pertanto, "seppe individuare una peculiare forma di società dove non c'è spazio per l'isolamento o la solitudine, ma vige il principio della collaborazione tra diverse famiglie, dove i membri si riconoscono fratelli nella fede". Così a Nomadelfia "in risposta a una speciale vocazione del Signore, si stabiliscono legami ben più solidi di quelli della parentela".
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L'OMAGGIO AL PAPA
In sala Don Zeno, i bambini hanno donato al Papa una pietra con scritto il suo nome, "Francesco". Poi, emozionatissimi, i ragazzi della scuola hanno salutato il Papa donano un libro da parte della comunità e della scuola familiare di Nomadelfia con le firme di tutti i nomadelfi. ll Papa ha anche incontrato due postulanti da due anni a Nomadelfia (il postulantato, il percorso di discernimento per diventare nomadelfi, dura tre anni), l’ultima famiglia arrivata a Nomadelfia che gli dona un libro con la storia fotografica di Nomadelfia, e Gioia e Mattia che si sposeranno il prossimo 24 giugno. “Grazie tante per l’accoglienza e per i doni, che sono doni di famiglia, che vengono dal cuore, semplici ma ricchi di significato. Grazie per l’accoglienza, per la vostra gioia. Andate avanti”. Poi i nomadelfi accompagnano con il Salve Regina la partenza del Papa. Poco prima delle 9,30, il Papa è salito sulla papamobile per andare a prendere l’elicottero al campo sportivo tra ali di folla.
IL FUORIPROGRAMMA
Si chiama Sebastiano e ha 9 anni il bambino che è salito a bordo della papamobile a Nomadelfia insieme al Pontefice. "E' stato il momento più bello della giornata", ha poi raccontato il bambino, spiegando che è stato lui stesso a chiedere di salire sula macchina del Papa. Da quanto raccontato dai genitori, Clara e Nazareno, che lo hanno in "affidamento", il piccolo, durante l'incontro del Papa con le famiglie del gruppo Il Poggetto, ha "tirato per un braccio" il Pontefice chiedendo di andare a vedere la papamobile. Una volta fuori poi, quando il Pontefice lo ha visto davanti all'auto, lo ha fatto salire: "Lasciatelo salire, fatelo venire" le parole di Francesco riferite da Nazareno. Evidente la gioia di Sebastiano: saltellava anche. "Era fuori di sé dalla gioia. E' un bambino speciale, siamo molto orgogliosi di lui", hanno detto i genitori, che oltre a Sebastiano hanno altri quattro figli. Descrivendo l'incontro con Francesco hanno spiegato: "E' stata un incontro semplice, un'emozione grandissima".
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LA CRONACA PRIMA DELLE PAROLE DEL PAPA
La giornata si è aperta prestissimo a Nomadelfia. Scongiurato il pericolo maltempo, a Nomadelfia è una bellissima giornata di sole. Tra i fedeli, anche un gruppo di tre detenuti del carcere di Grosseto, accompagnati da alcuni volontari, che hanno preparato uno striscione di accoglienza: "Benvenuto Santo Padre, liberaci dal male".
E tra loro anche il vescovo di Grosseto, monsignor Rodolfo Cetoloni. "È un'emozione e una gioia", dice Cetoloni al Tirreno, commentando l'arrivo del pontefice. "È come ricevere a casa la persona più cara. Questa attenzione che a posto su Nomadelfia e su Don Zeno Saltini ci richiama un po' tutti a guardare a questa persona e al messaggio che è stato come uomo, come credente e come babbo di questa storia di tanti figli di N e anche con questa novità che ha creato nel suo tempo e continua a vivereoggi grazie a questo rifarsi totalmente al Vangelo e alla vita delle prime comunità cristine. Il Vangelo se preso su serio e totalmente diventa fecondo, crea nuove relazioni, ha questa capacità di permettere anche a quelli che Papa Francesco chiama gli "scarti" di trovare una famiglia".
Alle 7.20 spunta la papamobile, diretta al campo sportivo dove è previsto l’atterraggio dell’elicottero, regolarmente decollato dall'eliporto del Vaticano.
A Nomadelfia l'attesa è fatta anche di preghiera. Dalla sala Don Zeno si levano le preghiere dei fedeli. Sul prato a migliaia aspettano l'arrivo del pontefice e seguono le immagini sul maxischermo.
Il rombo dell’elicottero comincia ad avvertirsi in lontananza alle 8.04, in perfetto orario rispetto al programma. Il velivolo atterra sul campo sportivo alle 8.05 in punto. Parte l’applauso dei fedeli.
Il Papa scende dall'elicottero. Gli vanno incontro il vescovo Rodolfo Cetoloni, don Neri, successore di Don Zeno, e Francesco Matterazzo, presidente di Nomadelfia. L’emozione è fortissima. Il Papa sale sulla papamobile diretto al cimitero di Nomadelfia per pregare sulla tomba di Don Zeno.
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Il Papa ha portato sulla tomba del fondatore della comunità non fiori ma una pietra. “La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo”, il messaggio che ha scelto dal Vangelo secondo Matteo. Francesco si è anche fermato davanti alle tombe di Irene, la prima mamma di vocazione, Pino Arpioni e Nelusco. All’uscita dal cimitero, l’applauso dei fedeli.
Poco prima delle 8.30 Bergoglio ha raggiunto il gruppo familiare del Poggetto. A questo punto gli organizzatori hanno svelato una “sorpresa”. La comunità ha infatti chiesto al Papa di affidare due bambini alle rispettive famiglie. E’ una cerimonia che si tiene ogni volta che un bambino viene preso in affido e prevede che vengano ripetute le parole di Gesù: “Madre, questo è tuo figlio. Figlio, questa è tua madre”.
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Alle 8.43 Papa Francesco arriva in Sala Don Zeno tra gli applausi. Saluta i nomadelfi e le autorità. Poi inizia lo spettacolo di danze dei giovani nomadelfi.
Francesco Matterazzo, presidente di Nomadelfia, apre la cerimonia con un discorso sulla figura e il messaggio di don Zeno. “Santo Padre, oggi le chiediamo di accompagnare in questo cambiamento epocale la piccola Nomadelfia perché possa essere fedele alla sua vocazione. Grazie per essere venuto”. Poi iniziano le danze “per rendere testimonianza di come Dio con la sua Provvidenza ha condotto per mano la storia di Nomadelfia”.
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