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Fiorentina via al tour de force

di Brunella Ciullini
Il portiere David De Gea grande protagonista a San Siro dove ha parato due rigori contro il Milan
Il portiere David De Gea grande protagonista a San Siro dove ha parato due rigori contro il Milan

Contro il Lecce si apre quello che mister Palladino ha definito “il mese della svolta”. Sette partite in quattro settimane comprese le due sfide di Conference League

20 ottobre 2024
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FIRENZE. Lo ha definito «il mese della svolta», e non è solo un modo dire: Raffaele Palladino è il primo a sapere che partendo dalla trasferta di oggi contro il Lecce (fischio di inizio alle 15) per chiudere con la sfida con il Verona in programma al Franchi il 10 novembre saranno quattro settimane e sette partite (comprese le due di Conference League) che potrebbero incidere per davvero sulla stagione della Fiorentina.

La priorità intanto, con la ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali, è sfruttare nel migliore dei modi l’entusiasmo trasmesso dalla vittoria sul Milan due domeniche fa, fra rigori parati (De Gea) e reti belle e pesanti (Adli alla sua prima da ex, Gudmundsson ancora decisivo come nel successo contro la Lazio). «Cerchiamo e vogliamo continuità di risultati e prestazioni – ha dichiarato Palladino – battere i rossoneri ha dato tanta carica a tutto l’ambiente, si è creato un bellissimo clima attorno alla squadra, il gruppo è ancora più compatto, coeso, sorridente. Vero che i risultati aiutano sempre, però non bisogna mai perdere l’equilibrio perché nel calcio tutto può cambiare in fretta. Quindi manteniamo i piedi per terra, senza esaltarci troppo quando arrivano le vittorie e senza abbatterci davanti ad una sconfitta. Nelle prossime settimane saremo chiamati ad affrontate un autentico tour de force, dobbiamo spingere sull’acceleratore».

Durante la sosta alcuni giocatori sono stati impegnati con le rispettive nazionali, tutti gli altri sono rimasti a Firenze seguendo una tabella di lavoro ma anche usufruendo di quattro giorni di vacanza utili a staccare la spina. «Adesso siamo pronti per ripartire», ha ribadito il tecnico viola che per la trasferta in Puglia ha convocato 23 giocatori fra i quali, come già era nell’aria da giorni, figura Moise Kean, che ha smaltito la lombalgia per cui ha dovuto rinunciare agli impegni in azzurro in Nations League contro Belgio e Israele. Poter contare sul centravanti che in questa prima fase della stagione ha già messo a segno 5 gol in 10 partite fra Serie A e Conference non può che essere motivo di sollievo per Palladino. Che invece dovrà fare a meno, oltreché di Mandragora, in fase di riabilitazione dopo l’intervento al ginocchio effettuato a inizio ottobre, ancora di Marin Pongracic: niente gara dell’ex per il centrale croato ai box da diverse settimane per un problema ai flessori della coscia sinistra evidentemente più grave del previsto. Tanto che lo stesso allenatore ha spiegato: «Marin si sta portando dietro il fastidio accusato prima della gara con la Lazio, stiamo cercando di recuperarlo prima possibile, per noi è un giocatore importante e ci preme prima di tutto che stia bene, ci vorrà comunque ancora qualche settimana per vederlo in gruppo».

Oggi in difesa dovrebbe toccare ancora a Comuzzo e Ranieri con Dodo a destra e uno fra Gosens e Biraghi a sinistra, a centrocampo Adli va verso la riconferma così Cataldi, in attacco se Kean verrà inizialmente preservato toccherà ad uno fra Beltran a caccia di rilancio e Kouamé fresco di rinnovo, a meno che quest’ultimo non venga schierato sulla fascia (in tal caso gli lascerebbero il posto Bove o Sottil) insieme a Gudmundsson trequartista e Colpani a destra. Comunque sarà la Fiorentina dovrà presentarsi determinata perché affrontare il Lecce in trasferta non è mai semplice come dimostra anche il ko per 3-2 subito in rimonta un anno fa: «È una sfida sempre ostica, difficile. Affronteremo un avversario reduce da due sconfitte di fila che per questo cercherà di dare anche più del massimo davanti al proprio pubblico. Quindi dovremo scendere in campo con un atteggiamento e una mentalità forti». Nell’occasione il tecnico viola riabbraccerà il collega Luca Gotti col quale ha lavorato a Parma: «Sono legato a lui, gli voglio bene, mi ha aiutato molto quando era il vice di Donadoni dandomi tanti consigli calcistici e non solo». Oggi però l’allievo sogna di superare il maestro.


 

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