Campi Bisenzio, pratese di 49 anni pestato in discoteca: risarcimento da 30mila. Il racconto di quella notte
La difficoltà a camminare è rimasta con un’invalidità permanente dell’8 per cento
CAMPI BISENZIO. Prima gli schiaffi mentre veniva portato fuori dalla discoteca. Poi la caduta terra. E qui i tre buttafuori si erano scatenati con una selva di calci in varie parti del corpo del cliente messo alla porta dopo una serata in discoteca. Quell’allontanamento brutale provocò una serie di lesioni al volto e a una gamba all’allora 49enne pratese. Guai fisici così gravi da dover essere ricoverato e operato per la rottura dei legamenti di un ginocchio. Un’aggressione violenta priva di giustificazioni che ora diventa una condanna a risarcire l’uomo con oltre 30mila euro. A dover pagare la società, rimasta contumace nel procedimento civile, che nell’autunno 2019 gestiva la discoteca e il relativo servizio di sicurezza nel locale.
La vicenda risale alla notte tra il 31 ottobre e il primo novembre 2019. Il pratese con alcuni amici entra nella discoteca e intorno alle 2 succede quello che diventa una causa di risarcimento danni con un prologo in ospedale. Un amico che era con lui al giudice ha raccontato di aver visto i buttafuori prendere di peso l’uomo e portarlo fuori. Non assiste al pestaggio quando ci sono schiaffi e calci. Vedendolo fuori dal locale camminare zoppicando gli chiede cosa gli fosse successo. E lui: «Mi hanno cazzottato». Salito in auto, in piena notte era subito andato al pronto soccorso dell’ospedale di Prato dove era stato medicato e dimesso. Ma i problemi al ginocchio alla fine non erano banali. Si era fatto vistare più volte da medici ortopedici e la soluzione prospettata per recuperare un uso pieno della gamba era stata quella di un intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Operazione riuscita nel febbraio 2020 e dimissioni con prognosi di 90 giorni. La difficoltà a camminare è rimasta con un’invalidità permanente dell’8 per cento.
Il giudice ha riconosciuto il principio della «responsabilità oggettiva per fatto altrui, dove l’obbligo di risarcire il danno arrecato dai preposti prescinde da ogni valutazione di colpa. Ai fini della configurabilità della responsabilità è sufficiente che il fatto illecito sia commesso da un soggetto legato da un rapporto di preposizione con il responsabile, ipotesi che ricorre non solo in caso di lavoro subordinato ma anche quando per volontà di un soggetto (committente) un altro (commesso) esplichi un'attività per suo conto».
E nella causa è stato accertato che gli aggressori lavoravano come addetti alla sicurezza della società che aveva la gestione del locale. Che risponde dei danni anche se non ha partecipato al processo civile. Non solo il risarcimento di oltre 30mila euro al cliente picchiato, ma anche quasi 10mila euro di spese legali da versare allo Stato dal momento che il 54enne pratese ha usufruito del gratuito patrocinio.