Cesara Buonamici porta in tribunale il fratello: rinviato a giudizio per stalking
I dissapori per una proprietà condivisa dai Buonamici a Fiesole diventano pesanti. Cesare avrebbe perseguitato e vessato la conduttrice Mediaset in più occasioni
FIRENZE. Cesara e Cesare. Certo, entrambi Buonamici ma fratelli coltelli. E solo per la condivisione di una proprietà sulle colline di Fiesole. Liti, dispetti, vessazioni persecutorie, soprattutto da parte del fratello nei confronti della sorella, fino a configurare lo stalking. Con questa accusa infatti la gup Agnese Di Girolamo ha rinviato a giudizio l'imprenditore oleario Cesare Buonamici, 60 anni, per aver perseguitato la sorella Cesara Buonamici, giornalista televisiva di Mediaset, e il marito Joshua Kalman. Il processo si aprirà il 2 ottobre 2025.
La proprietà sulle colline
Molestie e atti di prevaricazione sarebbero iniziati nel 2020, secondo la procura, a seguito di divergenze per la gestione della proprietà sulle colline di Fiesole, che è cointestata, in parte ai due fratelli, in parte in esclusiva, comprendente la villa, l'uliveto e l'azienda agricola. Dopo i dissapori per la gestione della proprietà che si inerpica sulle colline di Fiesole, Cesare, da luglio 2023 presidente di Coldiretti Firenze e Prato, avrebbe dal 2020 iniziato a molestare la sorella e il consorte. Per anni dispetti e prevaricazioni tanto da pregiudicare, secondo la Procura la «tenuta psichica delle vittime che va oltre il fine di creare un pregiudizio morale ed economico». A far partire le indagini una denuncia della giornalista, che è assistita dall'avvocata Elisa Baldocci.
Le accuse
Numerosi gli episodi contestati. Cesare Buonamici, difeso dall'avvocato Massimo Megli, avrebbe deviato le telecamere dell'azienda sull'abitazione dove la sorella abita con il marito, allo scopo di spiarla. Poi avrebbe tentato di accedere ad informazioni sui conti correnti bancari, facendosi accompagnare in banca dalla madre, tentativo naufragato per il rifiuto del direttore dell'istituto di credito di fornire informazioni non autorizzate, episodio in cui Cesare sarebbe perfino andato su tutte le furie. Tra gli episodi contestati c’è la presunta occupazione di una stanza di proprietà della giornalista – assistita dall’avvocata Elisa Baldocci –, con il fratello che a lungo si sarebbe rifiutato di liberare la proprietà, finendo anche in questo caso per esasperare un clima già di forte tensione. Non solo, Caesare avrebbe anche tentato di impedire che il matrimonio fra Cesara e Joshua Kalman si celebrasse nella casa di famiglia negando il permesso, per poi essere convinto a desistere dai legali. Aveva modificato anche l’impianto del citofono dell’abitazione in cui risiedono fratello e sorella per avere il controllo esclusivo degli accessi alla casa, verificare le persone che frequentava e avrebbe tentato anche di intercettare la corrispondenza di Cesara provando a convincere la collaboratrice domestica a consegnargli le lettere e le raccomandate che riceveva la giornalista. E alla fine si sarebbe impossessato di una stanza in uso alla sorella e destinata al guardaroba cambiando la serratura.