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«Un lager inumano»: sul Cpr in Toscana il Pd si ricompatta, coro di no all’annuncio della prefetta di Firenze

«Un lager inumano»: sul Cpr in Toscana il Pd si ricompatta, coro di no all’annuncio della prefetta di Firenze

Ferrandino lo ha definito «necessario» e ha confermato che si sta cercando un’area in regione. Sì della Lega

27 ottobre 2024
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FIRENZE Per il Pd toscano sono «luoghi di detenzione», per Sinistra Italiana «lager». Si schierano contro il segretario dei dem Emiliano Fossi, la sindaca Sara Funaro, l’assessora regionale Alessandra Nardini. Insomma, arriva un coro di no a Francesca Ferrandino, la prefetta di Firenze che ieri, in un’intervista a Repubblica, ha ribadito la linea del governo: «Credo che occorra realizzare un Centro rimpatri (Cpr) nella regione. I Cpr servono, sono importanti, vanno gestiti con rigore e trasparenza. Già il mio predecessore aveva lavorato per individuare un luogo dove realizzarlo. Oggi ci stiamo confrontando con i prefetti delle altre province e i sindaci per riuscire a trovare una zona».

Dunque, dove farlo? La prefetta ancora non lo dice, ma conferma che «tutti i prefetti e i questori sono convinti sia necessario per la gestione dell’immigrazione irregolare». Non a caso ieri la questura fiorentina ha fatto sapere di aver espulso un irregolare al giorno nell’ultima settimana. E subito arriva il placet della Lega: «Da sempre favorevoli a un Cpr in Toscana, un luogo dove siano trattenuti quei cittadini stranieri in attesa di espulsione, accogliamo con grande interesse le parole della prefetta», dicono i consiglieri regionali della Lega Elena Meini (capogruppo) e Giovanni Galli. Finora le ipotesi per un Cpr in Toscana erano Prato e Coltano. Ma adesso il Viminale potrebbe aver scelto altre aree. E se fino a un po’ di tempo fa anche nel Pd c’erano divisioni, con l’ex sindaco pratese Matteo Biffoni e perfino Nardella e Giani favorevoli, adesso il Pd dicce no compatto.

«Abbiamo ribadito in tutte le lingue del mondo che i Cpr sono strutture di detenzione dove i diritti umani vengono calpestati. Tentare di imporli in Toscana, una terra che ha scelto un sistema di accoglienza diffusa e umana, è un errore perché il modello toscano funziona, va valorizzato, non smantellato», dice il segretario dei dem toscani Fossi «Diritti e giustizia non si possono sacrificare per risposte che non affrontano le radici del fenomeno migratorio» aggiunge Fossi. «Il nostro modello è quello dell’accoglienza diffusa, in Toscana non vogliamo centri di detenzione che calpestano i diritti umani. Questi centri non dovrebbero esserci né in Toscana né altrove», dice l’assessora regionale dem Alessandra Nardini.

«I Cpr non sono all’ordine del giorno. Da tempo diciamo che non sono la soluzione. Per far fronte al problema della sicurezza sono altre le misure di cui hanno bisogno i territori», come «quelle su cui stiamo lavorando con la Prefettura», dice anche Funaro. Un «Cpr è la sconfitta dello Stato. Le parole della prefetta di Firenze di oggi sono preoccupanti», dice Dario Danti, segretario di Sinistra Italiana in regione e assessore a Firenze, che definisce i cpr «lager», luoghi di «vera reclusione». 

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