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Aeroporto di Firenze, il nuovo progetto affidato all’archistar Casamonti

di Giulia Poggiali
L'aeroporto di Peretola e l'architetto fiorentino Marco Casomonti
L'aeroporto di Peretola e l'architetto fiorentino Marco Casomonti

L’architetto starebbe mettendo a punto un progetto in grado di rispettare le prescrizioni richieste dal ministero dell’Ambiente

19 ottobre 2024
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FIRENZE. Buone notizie per il terminal e la pista del Vespucci. In occasione del FactBook di Itms, un convegno organizzato da Toscana Aeroporti al Palaffari, l'amministratore delegato Roberto Naldi si dice convinto che l’iter di approvazione del nuovo masterplan per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze terminerà entro fine anno con l’ok del ministero dell’Ambiente. Ma adesso si scopre pure che dopo aver scartato il masterplan delle “vigne sul tetto”, progettato dall'archistar Rafael Viñoly, ora è il turno di un'altra stella del settore. Parliamo del fiorentino Marco Casamonti, chiamato al lavoro sul nuovo terminal del Vespucci dopo che la spa dei cieli della Toscana ha deciso di stralciare il vecchio piano. Una revisione imposta dalle prescrizioni arrivate proprio in sede di Valutazione di impatto ambientale e che avrebbero innalzato il conto dell’opera, imponendo lavori di difesa idrogeologica in un’area in cui a pochi chilometri di distanza circa un anno fa si è verificata l’alluvione. Secondo alcune stime i costi aumenterebbero di circa 60 milioni, facendo passare l’importo da 440 a circa 500 milioni.

E se non cambia nulla per la pista da 2.200 metri, (la famosa declinata convergente costerà 63 milioni), Toscana Aeroporti ora opta per una manovra di austerity sulla costruzione del terminal nel tentativo di risparmiare qualcosa in vista delle compensazioni ambientali richieste da Roma. E per farlo sceglie un archistar come il fiorentino Casamonti, che sarebbe al lavoro sul nuovo piano ormai da settimane.

Non solo. Casamonti starebbe mettendo a punto un progetto in grado di rispettare le prescrizioni richieste dal ministero dell’Ambiente, ma starebbe anche puntando a lasciare la sua firma dal punto di vista estetico. Casamonti cancella così gli 8 ettari di vigneto e, da quello che filtra fra Regione e Palazzo Vecchio, starebbe pensando di sostituirli con una struttura modernissima ma che abbia figure, geometrie e colori che riecheggino la tradizione artistica rinascimentale con un richiamo al Battistero e al Duomo di Firenze. Toscana Aeroporti, tuttavia, non ha ancora ufficializzato la notizia, e come specifica Naldi, «il nuovo progetto non è stato realizzato per risparmiare. Deve rispondere ad alcune osservazioni avanzate, dopo un’attenta valutazione del progetto precedente che non presentava le caratteristiche richieste. Solo con la presentazione verranno forniti ulteriori dettagli».

Se tutto va per il verso giusto, il terminal da solo potrebbe arrivare a costare sui 170 milioni, ma il conto totale salirebbe ancora proprio a causa delle prescrizioni ambientali come ad esempio la creazione di una viabilità che colleghi Sesto e Osmannoro con un tunnel sotterraneo che passi sotto la nuova pista e che secondo le stime potrebbe costare 43 milioni. Se tutto fila liscio con la Via e la Vas, i lavori dovrebbero iniziare per l’estate 2025. Per quanto riguarda la realizzazione della pista, Naldi parla di «fasi più avanzate dell'iter di Via-Vas» della commissione ministeriale: «Ritengo che si concluderà al massimo entro la fine dell'anno». Il nuovo masterplan va presentato entro metà novembre. E anche la sindaca Sara Funaro conferma: nessun dietro-front. «Gli atti di programmazione del Comune di Firenze erano già stati approvati, la mia posizione sull'aeroporto non è mai stata messa in discussione: sono sempre stata a favore della realizzazione della nuova pista. Ci scrivono sempre i cittadini che vivono in quella zona della città, e che hanno bisogno di risposte perché vivono un disagio importante». Buone notizie anche per il sistema aeroportuale toscano: «La crescita è un po' più accentuata su Firenze rispetto a Pisa – spiega il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo – La vicenda di Toscana Aeroporti la dice lunga sull'opportunità che gli aeroporti non si facciano concorrenza, ma si mettano insieme. Con una domanda che cresce sarebbe un errore non governare in maniera adeguata l'offerta, quindi fare rete fra gli scali vicini».
 

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