Calenzano, muore a 62 anni in fabbrica. La nipote Lavinia: «Ora è lassù con mio padre, amavano l’azienda»
È successo in una officina meccanica: l’uomo travolto da un cassone. Lascia la moglie e due figli. Pochi mesi fa la famiglia era stata colpita da un altro lutto
CALENZANO. Solo pochi mesi fa aveva pianto la scomparsa improvvisa del fratello Mauro, due anni più giovane. Uno sportivo, amante delle moto e della natura. Stroncato all’improvviso da un arresto cardiaco. Nella mattina di giovedì 23 novembre il destino si è accanito ancora una volta sulla famiglia Margheri. Un cognome noto nella piana fiorentina, sinonimo di una storia imprenditoriale che va avanti da decenni. A perdere la vita nello stabilimento delle Officine Margheri di via delle Cantine è stato Fabrizio Margheri, 62 anni. Vittima di un incidente in quella fabbrica che conosceva in ogni angolo. «Un uomo che amava l’azienda di famiglia, proprio come mio padre. Se ne sono andati a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro – racconta Lavinia Margheri, figlia di Mauro e nipote di Fabrizio -. Ora l’azienda resta in mano a noi nipoti, cercheremo di portarla avanti al meglio proprio come ci hanno insegnato, seguendo anche i consigli di Mario, mio nonno, che più di 60 anni fa ha dato vita all'azienda».
L’incidente
«Non riesco ancora a capire bene come sia potuto accadere – racconta Lavinia Margheri –, l’unica cosa certa è che mio zio non c’è più». Stando alle prime informazioni raccolte Fabrizio Margheri – nella mattina di giovedì 23 novembre – stava sollevando un cassone con un carroponte: il cassone, ad un tratto, ha ceduto e ha investito l'uomo, che è morto sul colpo. Lascia i figli, Sauro e Sara, e la moglie Annamaria. Sul posto è arrivato subito il personale sanitario del 118 allertato dalle persone che hanno assistito alla tragica scena. Ma per Fabrizio non c’era più niente da fare, è morto sul colpo. «Mio zio – riprende la nipote Lavinia – era una persona solare, con la battuta sempre pronta, come mio padre amava passare il tempo libero all’aria aperta e concedersi lunghe passeggiate».
La storia dell’azienda di famiglia
La ditta Margheri Mario&Figli snc nasce da una grande passione per i motori, in particolar modo per quelli dei mezzi pesanti e per tutto il settore della meccanica legata agli autocarri in genere. Il carattere, la grande personalità e volontà di Mario Margheri hanno permesso nel 1960 di avviare un’impresa familiare «che si è saputa consolidare – spiega Lavinia Margheri – e ha continuato a ingrandirsi, grazie a un costante ampliamento dei propri servizi, ai continui aggiornamenti del proprio personale, alla volontà di soddisfare i propri clienti e alla lungimiranza nel comprendere e anticipare le successive richieste del settore». Le Officine Margheri oggi vantano tre stabilimenti a pochi minuti dall’uscita del casello autostradale di Calenzano, ognuna specializzata in uno specifico ramo di servizi. «Mio nonno Mario – dice ancora la nipote dell’imprenditore 62enne morto in fabbrica nella mattina di giovedì 23 novembre – ha trasmesso il suo grande interesse per i motori ai suoi figli, Fabrizio e Mauro, che per 30 anni hanno lavorato costantemente nell’azienda di famiglia, specializzandosi rispettivamente in movimenti oleodinamici, allestimenti, gru idrauliche e in riparazioni, manutenzioni dei veicoli industriali e autocarri».
Il ricordo e il funerale
«Non è facile spiegare cosa rappresentava per me zio Fabrizio, so solo che la sua simpatia era contagiosa, sapeva sempre come prendersi poco sul serio e sdrammatizzare ogni situazione. L’assenza di mio padre è già un macigno enorme da dover sopportare ogni giorno, adesso con la scomparsa dello zio il dolore è ancora più grande», conclude Lavinia. Al momento non è stata stabilita la data del funerale.