Il Tirreno

FIRENZE. È stato condannato a 11 anni e sei mesi di reclusione, con il riconoscimento delle attenuanti generiche, l’imprenditore edile di origini albanesi Ilir Leba, processato con rito abbreviato per l’omicidio di Tommaso Dini, ex agente immobiliare, morto dopo essere stato colpito con otto coltellate, nella notte tra il 26 e il 27 marzo fuori da un negozio di kebab in piazza Piave, a Scandicci. È questa la decisione della gup del tribunale di Firenze Sara Farini. L’uomo dovrà anche versare una provvisionale di 260mila euro ai familiari della vittima.

Dietro all’episodio ci sarebbero stati screzi legati a questioni lavorative, forse un debito non pagato. Tra le prove che incastrano Ilir Leba, difeso dagli avvocati Neri Cappugi e Cesare Martucci, c’è proprio il microfono della telecamera del kebab dove stava mangiando. L’apparecchio lo avrebbe registrato mentre pronunciava la frase: «Ora gli devo tirare». Secondo la ricostruzione dell’accusa Leba, alla vista di Dini che si era avvicinato alla vetrina del kebab, aveva cominciato ad agitarsi. Uno dei clienti avrebbe cercato, invano, di calmarlo. Lui avrebbe estratto un coltello e alla fine sarebbe uscito e avrebbe affrontato Dini, colpendolo prima con un pugno, e poi accoltellandolo.

Ilir Leba domenica 27 marzo intorno alle 13 si presentò dai carabinieri accompagnato dal suo avvocato. Intanto i militari erano già risaliti a lui, grazie a testimonianze e immagini riprese dalle telecamere della zona. Dini morì nel pomeriggio all’ospedale di Ponte a Niccheri, dove era stato operato per le gravi ferite riportate nell’accoltellamento. Il decesso fu causato da uno choc emorragico.