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Un piccolo Napoli si traveste da Empoli: massimo risultato col minimo sforzo

di Paolo Nencioni

	Lorenzo Colombo contrastato da Bongiorno e Rahmani (foto Autovino)
Lorenzo Colombo contrastato da Bongiorno e Rahmani (foto Autovino)

Gli ospiti hanno battuto gli azzurri per 1-0 grazie a un rigore trasformato da Kvaratskhelia dopo un ottimo primo tempo dei padroni di casa. Gemmi: «Quel penalty non lo capisco»

20 ottobre 2024
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EMPOLI. Un piccolo Napoli si traveste da Empoli e porta a casa il massimo risultato col minimo sforzo al termine di un incontro nel quale il portiere di casa Vasquez non ha fatto una parata e si è dovuto inchinare solo al rigore trasformato al 63’ da Kvaratskhelia (fallo di Anjorin su Politano) che ha deciso il risultato per il tripudio dei 5.000 tifosi ospiti che hanno invaso il Castellani.

(La cronaca e il tabellino della partita)

Conte si ritrova dunque ancora in testa alla classifica ma i 96 minuti di questo Empoli-Napoli non hanno fatto vedere il divario che ci si sarebbe potuti aspettare. Anzi. Per un’ora gli azzurri di casa hanno fatto un figurone al cospetto degli ospiti, costruendo due o tre occasioni che avrebbero potuto capitalizzare meglio, in attesa del primo gol al Castellani. Il primo della stagione, invece, è arrivato come detto dai piedi di Kvara, fino a quel momento quasi annullato nel derby con Goglichidze. Un primo tempo col mondo alla rovescia, con l’Empoli che a menare le danze e gli ospiti incapaci di trovare la via per impensierire Vasquez. I numeri all’intervallo lo certificano: 55 a 45 di possesso palla, 8 tiri (4 nello specchio) contro 3 (0 nello specchio) a favore dei padroni di casa. Ma con le statistiche non si vincono le partite e così, quando nelle teste dei tifosi ospiti cominciavano ad aleggiare i fantasmi del recente passato, è bastata una distrazione difensiva, quella di Viti che al 61’ si è fatto soffiare la palla da Di Lorenzo, e il successivo fallo di Anjorin su Politano (che per la verità ha accentuato non poco il contatto, ma l’inglese non ha protestato), per cambiare tutto. A quel punto i padroni di casa non hanno avuto più la forza per reagire, complice il fatto che nell’ultima mezz’ora si è giocato veramente poco, con la ciliegina di un pallone gettato in campo dalla panchina ospite per fermare un attacco azzurro, a dimostrazione che l’Empoli quantomeno è riuscito a far paura alla capolista. Gli azzurri hanno finito con un 4-2-4, mentre gli ospiti si sono rifugiati in un 5-4-1 per portare il risultato a casa.

In sala stampa si è presentato il direttore sportivo Roberto Gemmi spiegando che il tecnico D’Aversa non era disponibile per una leggera indisposizione. «Siamo contenti della prestazione, abbiamo fatto tutto il possibile per essere sempre in partita e lo siamo stati – ha detto il direttore sportivo – Il rigore faccio fatica a capirlo anche perché non vedo contatti, ma forse ho visto male. Anjorin? Siamo contento di cosa sta facendo, siamo stati svegli ad entrare in una operazione che potevamo fare, sapevamo le sue qualità e abbiamo trovato le condizioni per poterlo prendere. Non c’è contatto Anjorin-Politano, c’è spazio tra i due piedi, secondo me non è rigore o fa parte della categoria dei rigorini che dicevano di dover valutare in modo diverso. Anche nel primo tempo, la piazza Empoli che di solito è tranquilla era innervosita da direzioni che non erano in linea, non capisco questo rigore». Non lo capisce nemmeno il portiere Devis Vasquez, “testimone oculare” del presunto contatto: «Ma l’avete visto il rigore? – sbotta all’uscita dallo stadio – Anjorin non lo prende mai...».

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