Il Tirreno

Empoli

Il racconto

Castelfiorentino, viaggio nei luoghi devastati dal maltempo: «Così il Pesciola ci ha salvato dalla furia dell’alluvione»

di Giacomo Bertelli
Una veduta aerea della zona alluvionata attorno al ponte sul fiume Elsa
Una veduta aerea della zona alluvionata attorno al ponte sul fiume Elsa

La sindaca di Castelfiorentino fa il punto della situazione: «Più di 200 volontari impegnati in questi giorni»

21 ottobre 2024
4 MINUTI DI LETTURA





CASTELFIORENTINO. Sta cercando di rialzarsi Castelfiorentino e lo fa con i suoi volontari, assieme ai tanti cittadini che hanno deciso di dare una mano a chi nei giorni scorsi ha vissuto attimi e ore di vera paura, quando ha visto il livello dell’acqua salire vertiginosamente e rendere inagibili abitazioni ed aziende. E il primo pensiero che la sindaca di Castelfiorentino, Francesca Giannì, rivolge alla sua comunità, dopo i giorni difficili dove gli uffici comunali, la Protezione Civile, i vigili del fuoco, le associazioni di volontariato, l’Unione dei Comuni, la Città Metropolitana di Firenze e la Regione Toscana, assieme alle forze dell’ordine, hanno lavorato sinergicamente per dare aiuti e soccorsi alla zona residenziale e industriale di Malacoda, finita sott’acqua.

La sindaca

«Non ci ha lasciato mai soli nessuno, ciascuno si sta impegnando al massimo. Abbiamo avuto nel nostro territorio oltre 30 squadre di protezione civile, con più di 200 volontari. Adesso che si può entrare gradualmente nel territorio colpito abbiamo registrato la volontà di decine di cittadini di dare una mano per spalare il fango che insidia le abitazioni e le aziende. Li vorrei ringraziare uno per uno, perché senza di loro affrontare questa calamità naturale sarebbe stato impossibile».

Gli aiuti

Aiuti che non si fermano alle persone che decidono di utilizzare il proprio tempo per la comunità, dando un conforto a chi in poche ore ha visto la sua casa, circondata dall’acqua e restare quasi in trappola: «L’appello popolare ci ha permesso di ricevere aiuti spontanei, come alimenti che spaziano dalla pasticceria a un pezzo di pane. Abbiamo anche noi i nostri angeli del fango, disposti a fare tanto per dare un aiuto concreto, oltre che un abbraccio a chi ha perso qualcosa». Con la situazione che tornerà gradualmente alla normalità nei prossimi giorni si procederà alle necessarie valutazioni legati a coloro che hanno dovuto abbandonare la loro abitazioni, non escludendo il fatto che i vigili del fuoco debbano svolgere sopralluoghi per chi, vivendo al piano terra, possa aver ricevuto danni più significativi.

I danni

Non solo abitazioni ma anche aziende colpite: «Danni ci sono e in attesa che gli imprenditori possano fare la conta, segnalazioni di perdite ingenti ci sono. Sono stata molto contenta della loro reazione, perché ho subito visto la loro voglia di fare squadra, ricostruire e capire subito assieme come procedere. Con le difficoltà che da un mese e mezzo già interessavano la nostra zona in termini di viabilità questa è stata un’altra mazzata», prosegue la sindaca, rimasta per quasi tutto il giorno in località Pesciola, messa in ginocchio dall’alluvione dei giorni scorsi.

Viabilità

È stata riaperta nel pomeriggio di ieri la viabilità lungo la 429 Certaldo-Castelfiorentino, con la viabilità regolamentata dal senso unico alternato sul ponte di Pesciola, per la quale si attende sempre il dissequestro, chiesto all’unisono da tutte le istituzioni: «È chiaro che in questo momento è piovuto ulteriormente sul bagnato, servono decisioni urgenti e risolutive». Poi arriverà il tempo di capire le cause di questa esondazione che ha messo in ginocchio una zona periferica di Castelfiorentino.

«Noi vogliamo sapere quello che è accaduto. Una idea ce l’ho, ma tocca ad altri verificare la situazione che si è creata. La sera dell’allerta meteo abbiamo controllato le casse di espansione e lo scolmatore. La risposta non è da cercare nel nostro ente, il Pesciola ci ha salvato, creando una sorta di barriera verso il capoluogo. Mi aspetto che si faccia chiarezza, a cominciare dal cantiere della 429 Certaldo-Castelfiorentino».

Solidarietà

In tanti si sono attivati per aiutare gli alluvionati, sia le famiglie che le aziende. La stessa Caritas di Firenze Monsignor Gherardo Gambelli che ha vissuto a lungo a Castelfiorentino e subito si è attivato per conoscere i bisogni dei cittadini. Impossibile in questa fase cominciare a fare una stima dei danni, quando ancora case e capannoni sono ancora invasi dalla melma. «Vedremo nei prossimi giorni – aggiunge – ci sono famiglie che hanno perso tutto, nell’area più colpita dagli allagamenti tutte le auto che erano nelle strade sono state danneggiate. Sarà un conto molto alto, quello che ci troveremo ad affrontare. L’importante ora è che il Pesciola venga messo in sicurezza al più presto, i lavori sono iniziati dall’altro giorno, ma è chiaro che siamo ancora molto preoccupati, specialmente se dovessero arrivare nuove ondate di maltempo».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Il caso

Pontedera, Flavia potrebbe essere stata uccisa: «Devo vedere una persona», poi è sparita. Perquisita la casa

di Sabrina Chiellini
Sportello legale