Il Tirreno

Le rampe della “vergogna” Il sindaco: «Le abbattiamo»

di Ilenia Reali
Le rampe della “vergogna” Il sindaco: «Le abbattiamo»

Il cavalcavia di Solvay fu realizzato nel luglio del 1979 «Il progetto per buttarle giù è inserito in graduatoria»

22 ottobre 2024
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Quando il 28 luglio del1979 fu inaugurato fu una festa grande. Quel cavalcavia di via della Cava era atteso da 23 anni. Erano passati quattro sindaci e si spesero 1. 772 milioni. Attraversava il passaggio a livello e fu vissuto come il segno della fusione del paese da sempre diviso a metà. All’inaugurazione, si legge su una pubblicazione di Alando edizioni, parteciparono migliaia di cittadini e anche gli sbandieratori di Volterra.

Oggi chi arriva a Solvay per la prima volta lo percepisce invece come un corpo estraneo, come un agglomerato di cemento, un’opera che dà automaticamente all’area l’aspetto di una periferia degradata nonostante in zona ci siano palazzi e case residenziali, negozi curati. Ad aggravare la situazione le due rampe che si inerpicano tra i tetti della case, con i piloni che quasi toccano le facciate e che soprattutto hanno calcinacci considerati, in vari periodi, pericolanti. Una delle rampe, dall’ottobre del 2014, è chiusa al transito delle auto. «Sembra di essere sotto l’ex ponte Morandi di Genova», dice un residente che propprio l’anno passato chiamò un assessore della passata giunta comunale a dare un’occhiata. «C’erano delle parti della rampa poco sicura», racconta.

Per chi vive lì, tra la ferrovia e le rampe, non è certo la situazione migliore: il rumore della sottostazione, delle auto che passano dal cavalcavia, la luce che manca e lo sguardo sempre rivolto verso l’alto «perché non si sa mai venga giù qualcosa». Per chi non ci vive c’è la comodità dell’attraversamento pedonale ma forse non manca il desiderio di vivere in un paese con un centro cittadino più definito e più bello con spazi verdi, anche a costo di fare qualche passo in più.

«È in programma la demolizione, onerosa, di entrambe le rampe. Non appena avremo un finanziamento lo faremo. Ma non escludo neppure di farlo con risorse proprie», commenta il sindaco Claudio Marabotti che aspira a poter fare «l’intervento anche già dall’anno prossimo».

«Intanto nel frattempo vengono monitorate – aggiunge – affinché non si creino problemi strutturali. Perché al di là dell’aspetto, controllare che non siano pericolose è la priorità. Per quanto riguarda la riqualificazione del centro abbiamo dei progetti importanti che abbiamo messo nel documento di programmazione triennale che dovrebbe essere discusso a novembre. Quello prevede una riqualificazione nell’area di Rosignano penalizzato da una sola fila di negozi fino ad arrivare alla piazza e lì dovremo strutturarlo come centro».

Entra più un po’più nel dettaglio l’assessore ai lavori pubblici Roberto Repeti.

«Oggi l’abbattimento delle rampe – dice – non creerebbe particolari difficoltà alla circolazione. È sufficiente qualche centinaio di metri in più di percorrenza, tra l’altro su una delle due è già vietato l’accesso alle auto. Per quanto riguarda i finanziamenti, per un progetto realizzato dalla precedente giunta comunale, siamo in graduatoria e contiamo che possano arrivare i finanziamenti. Comunque sia se non fosse entro il 2025 abbiamo previsto comunque a stretto giro di intervenire facendo una manutenzione del cavalcavia per evitare cadute del calcestruzzo. Sarà un intervento più spinto rispetto al monitoraggio attuale: del resto con opere così datate è necessario intervenire».

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