Il Tirreno

CASTIGLIONCELLO. L’onda si spezza, precipita nel cavo del solco sonora; spumeggia, biancheggia, s’infiora, odora... Un leggero maestrale scompiglia i capelli, il volto rivolto verso il mar Ligure. L’azzurro, maturo, rotondo, acceca la vista e sembra di rivedere D’Annunzio che si inebria guardando “L’Onda”. La bellezza abbraccia un luogo che sembra un eden e rende meraviglioso anche l’abbandono. Un controsenso di emozioni e di azioni quello che sbatte in faccia villa Godilonda, struttura che ha fatto la storia di Castiglioncello, qui appunto il “poeta sacro” raccontò la meraviglia del mare, e che ora si erge come un monumento ai writer. Abbandonata. I fasti non sono troppo lontani.

Dall’acquisto dell’ex villa di Bulgari, 28 suite con vista mare, da parte di una società russa non si sa più nulla di quale sarà il suo futuro nonostante la comunità chieda, si senta in diritto di sapere che cosa accadrà a quell’angolo di una delle perle della costa toscana. Qui in tanti hanno partecipato alle cene, hanno celebrato eventi delle loro vite e dei loro cari. La villa è sentita, al di là della proprietà, un gioiello di famiglia. Scendendo le scalette che dalla piazzetta della Torre medicea conducono alla caletta Cianciafera è un attimo incamminarsi verso la villa. La rete è abbattuta lungo la recinzione del parco. Lo è lungo le scale ma anche lungo il muro di recinzione e giù salendo dalla spiaggia.

L’erba è tagliata ma un buco, in mezzo al cortile, si para quasi davanti all’ingresso. Uno scavo, forse un pozzo la cui cavità è oscurata alla vista dai rifiuti. Nessuna copertura. Nessun infisso. Solo cartelli all’ingresso, al cancelletto, che raccontano di una situazione di pericolo.

All’interno le mura, un’opera d’arte dei writer, scritte oscene e d’amore, disegni e colori che sembrano esplodere guardandoli inondano letteralmente tutte le pareti. Nei bagni, nelle sale, nei corridoi, lungo le scale, dentro la piscina. Quasi un’installazione di arte contemporanea (una parete è interamente dedicata a ospitare le bombolette spray utilizzate) se non fosse per qualche cumulo di rifiuti in qua e là e spazi aperti sul vuoto, un pavimento del piano superiore in parte, sfondato.

La sicurezza è uno dei temi principali ma forse quello che ancora sta più a cuore alla comunità è comprendere cosa ne sarà della villa. Lo dice il sindaco di Rosignano Claudio Marabotti. «Noi abbiamo rapporti legati alla sicurezza. Se ci sono problemi, lo scriviamo e la proprietà risponde per pec. Su altri temi come la riqualificazione, per quanto ne so, non abbiamo avuto né incontri né informazioni».

Anzi. Si sono rivolti al Comune società interessate a fare proposte d’acquisto, tre casi, ed è stato fornito loro il recapito per mettersi in contatto con la società proprietaria. «La proprietà – spiega l’avvocata della provincia di Frosinone Valentina Chianta – tiene l’immobile con tutte le attenzioni del caso per evitare che terzi possano inserirsi nella villa. Abbiamo interloquito con il Comune e abbiamo messo a disposizione un addetto che trascorre parte della giornata al controllo della villa».

Chi scrive è entrata senza scavalcare alcunché. «Noi interveniamo ogni qualvolta ci sono segnalazioni», spiega l’avvocata.

Niente dice invece la legale su eventuali processi di riqualificazione. «La proprietà ha un tecnico che si occupa di questo aspetto e non sono autorizzata a parlarne. La proprietà comunque non avrebbe acquistato un immobile come quello se non fosse interessata alla bellezza di Castiglioncello e di quei territori».

Il Tirreno ha chiesto venerdì di poter entrare in contatto con la proprietà, o con un rappresentante tecnico competente, informando dei tempi di pubblicazione dell’articolo, per avere notizia di eventuali progetti di riqualificazione (o eventuale messa in vendita)ma al momento non siamo stati contattati.

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